Mondo

Nel mondo ci sono 30 milioni di schiavi

Tre quarti delle persone ridotte in schiavitù vive in Asia, ma nessun continente è immune. Al primo posto l’India con 14 milioni, seguono Cina e Pakistan. In Mauritania la proporzione più alta per numero di abitanti: 4% della popolazione complessiva.

di Francesco Mattana

Circa 30 milioni di persone nel mondo vivono come schiavi, stando a un nuovo Indice che ha classificato 162 Paesi.
 
L’Organizzazione per i diritti umani Walk Free Foundation, con sede in Australia, ha pubblicato a Londra il Global Slavery 2013, che fa il punto sugli "schiavi moderni”: servitù per debiti, matrimoni forzati e traffico di persone
 
Dall’indagine risulta che l’India svetta nella classifica con 14 milioni di persone ridotte in schiavitù. « Intere comunità nei villaggi del nord ridotte a questa condizione, costrette a fabbricare mattoni o a lavorare nelle cave. I bambini devono lavorare sui telai per fare i tappeti che vengono venduti nei nostri negozi», sottolinea Nick Grono, direttore generale di WFF .
 
Tre schiavi su quattro vivono in Asia, ma nessun continente si salva da questa piaga
Gli autori del report auspicano che la pubblicazione di questi dati possa aiutare i governi a fronteggiare questo “crimine sommerso”, in buona parte ancora da scoprire.
Ecco i primi classificati: 
1.India – 13,956,010
2.Cina – 2,949,243
3.Pakistan – 2,127,132
4.Nigeria – 701,032
5.Etiopia – 651,110
6.Russia – 516,217
7.Thailandia – 472,811
8.Repubblica Democratica del Congo – 462,327
9.Birmania – 384,037
10.Bangladesh – 343,192
 
«A molti governi secca dover sentire ciò che abbiamo da dire» è il commento rilasciato da Grono all’agenzia di stampa francese  Agence France-Presse.
«Siamo pronti a collaborare con tutti quei Paesi che desiderassero darci una mano per la realizzazione del nostro obiettivo: misurare in maniera più precisa la portata delle nuove schiavitù».
Tenendo conto del numero di schiavi in rapporto agli abitanti, la Mauritania è al primo posto col 4% della popolazione. 
 
1.Mauritania
2.Haiti
3.Pakistan
4.India
5.Nepal
6.Moldavia
7.Benin
8.Costa d'Avorio
9.Gambia
10.Gabon
 
In Mauritania la schiavitù è ereditaria, i bambini nascono in questa condizione e sono costretti a svolgere lavori domestici o nei campi. 
 
Questa ricerca ha ricevuto il sostegno di personalità importanti come il Segretario di Stato USA Hillary Clinton  e l’ex Primo Ministro britannico Tony Blair.
Per la Clinton «è un buon punto di partenza. Sollecito I leader del mondo a interpretare questi dati come una chiamata all’azione per tutti, nessuno escluso» 
 
L’Indice stilato da Walk Free Foundation viene dopo il report di International Labour Organization (ILO) sui bambini impiegati nei lavori domestici, pubblicato lo scorso giugno
Dal Rapporto emergeva che circa 10.5 milioni di bambini sono impiegati come lavoratori domestici. Di questi, 6.5 milioni hanno un’età compresa tra i cinque e i quattordici anni e circa il 71% sono ragazze
Mandati a lavorare per integrare il reddito della famiglia o per pagare i debiti. Spesso gli viene negata l’istruzione primaria.
Molti di loro vengono sottoposti a violenza fisica e sessuale
Constance Thomas, direttrice di ILO, sintetizza la questione: «Il bambino lavora, ma non ha gli stessi diritti di uno che lavora; sebbene  viva in un contesto familiare,  non viene trattato come un componente della famiglia. C’è bisogno di un quadro giuridico più chiaro per identificare, prevenire ed eliminare il lavoro domestico e fornire condizioni di lavoro dignitose ai minorenni».  
 
 
 

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