Non profit

Nel mirino dell’Ocse le ong. e nessuno protesta

Riccardo Bonacina risponde ad un lettore su Ocse e ong

di Riccardo Bonacina

Carissimo Riccardo Bonacina, ho letto con preoccupazione il suo articolo sulle leggi speciali in Occidente sull?ultimo numero (n.48) di Vita. In particolare, mi ha colpito la notizia sulle otto raccomandazioni Ocse riguardo la finanza internazionale e il terrorismo. è un classico del tipo «la via dell?inferno è lastricata delle migliori intenzioni». C?è un organismo internazionale, l?Ocse, che si riunisce giustamente per stringere un cordone attorno ai meccanismi che finanziano i terroristi radicali di matrice islamica. Ed ecco spuntare da una serie di ?Raccomandazioni speciali? che diverranno norme, in vigore dal giugno 2002, un accenno che può aprire non pochi problemi anche alle ong italiane con conseguenze, al momento, non valutabili.
L?iniziativa nei confronti delle ong e delle associazioni senza fine di lucro (ordini missionari? fondazioni? e che altro?) che operano nei Paesi in via di sviluppo, mi sembra davvero sorprendente. La normativa che le riguarda, ora, dovrà essere profondamente rivista? Secondo il Fatf queste associazioni «sono particolarmente vulnerabili» e ci si dovrà assicurare che «la loro carità non venga utilizzata per altri fini». Si tratta di un nodo complesso e delicato. Perché Vita non promuove subito uno snello gruppo di lavoro tipo mini osservatorio che, se sorgessero intoppi, lo segnali con tempestività anche a vantaggio di altri/e organizzazioni interessate ?Di troppa prudenza, in fin dei conti (uno si illude) non è mai morto nessuno…
Maurizio Di Giacomo, Torino

Risponde Riccardo Bonacina
Verissimo, l?atto che il 31 ottobre scorso è stato approvato dalla Financial action task force on money laundering (Fatf) dell?Ocse (ne fanno parte 31 Paesi fra cui l?Italia), è più che delicato, è pericoloso. Quella ottava raccomandazione tutta dedicata alle organizzazioni non governative contiene passaggi inquietanti, come quello che invita i Paesi a rivedere le legislazioni di settore, ovviamente in senso restrittivo. Di contro, le raccomandazioni appaiono più blande, quasi vaghe quando in questione ci sono le banche d?affari, paradisi fiscali e anche le agenzie di money. La versione integrale delle raccomandazioni si può scaricare da Internet all?indirizzo www1.oecd.org/fatf. Riguardo al resto della sua lettera noi, col lavoro che ci è proprio, possiamo allertare, avvisare, informare. Speriamo che gli organismi delle ong italiane, leggendo Vita, si attivino al più presto.

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