Sostenibilità

Nel mare calabrese radiazioni superiori alla norma

Lo ha rivelato il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia in un intervento alla Cmare

di Riccardo Bianchi

Nelle zone del comune di Aiello Calabro è stato riscontrato un “Inquinamento grave, con i valori delle radiazioni da tre a sei volte superiori alla norma». A dirlo è stato il sottosegretario all’ambiente, Roberto Menia durante il suo intervento alla Camera dei deputati sulla questione del traffico di rifiuti nocivi scoperto in Calabria e della nave affondata vicino alla costa cosentina, piena, secondo un pentito della ‘ndrangheta, di fusti con materiale radioattivo.

 

Quattro siti pieni di rifiuti tossici

Il sottosegretario ha elencato tutti gli interventi che le forze dell’ordine stanno compiendo per accertare il reale impatto sul territorio della presenza di rifiuti tossici. Menia ha detto che sono quattro i siti sotto controllo: nella Valle del Signore è stata scoperta una cava piena di rifiuti non identificati, a Carbonara migliaia di rifiuti urbani e industriali, vicino a Foresta 2000 metri quadri di polvere di marmo con presenza di Cesio 137 (materiale radioattivo) e un manufatto di cemento pieno di rifiuti e metalli pericolosi.

Domani il robot presente sulla nave “Mare Oceano” controllerà il fondo marino e preleverà campioni dalla nave, per poterli analizzare, capire cosa sia contenuto nei fusti e poi decidere come bonificare la zona.

 

Forse non è la Cunsky

A far notizia anche le dichiarazioni rilasciate da Menia all’agenzia AdnKronos, secondo cui forse il mercantile fatto affondare non sarebbe il Cunsky, come dichiarato da un pentito della ndrangheta, ma un’altra imbarcazione priva di materiale nocivo.

 

L’opposizione critica: ritardi e sottovalutazioni

L’intervento del rappresentante del governo non è piaciuto all’opposizione. I parlamentari del Partito Democratico, Doris Lo Moro e Cesare Marini, hanno definito “insoddisfacente” la relazione per quanto riguarda “la lentezza e l’inadeguatezza” dell’azione dell’esecutivo. Secondo i deputati era necessario coinvolgere gli altri ministeri e tenere in maggiore considerazione le rivelazione del pentito sul ruolo della ‘ndrangheta e dei servizi segreti.

Il Pd denuncia il fatto che ancora non siano stati messi sotto sequestro i fusti, sottovalutando il rischio per la salute dei calabresi e per i danni che i ritardi porteranno al turismo della zona. E hanno ricordato come la partecipazione di tutti gli enti locali alla manifestazione del 24 ottobre ad Amantea, organizzata dal WWF, sia il segnale di una richiesta di una risposta veloce da parte delle istituzioni nazionali.

 

La maggioranza risponde: attenti a non disturbare le indagini

All’opposizione risponde la deputata del PdL Jole Santelli, che in una nota scrive: “A chi si dice insoddisfatto dell’informativa del governo per non aver approfondito la questione delle responsabilità della malavita organizzata nell’inquinamento del nostro mare, ricordo che sono in corso delle indagini da parte della magistratura. Saranno gli inquirenti ad occuparsi di questo aspetto e ogni altro intervento di Menia avrebbe potuto interferire con il loro lavoro”.

 

Le rilevazioni in mare svolte con apparecchi sbagliati

Ma altre parole di Menia hanno suscitato stupore. Secondo il sottosegretario, se i valori della radioattività sulla terraferma sono ormai noti, per quelli in mare bisogna ancora aspettare, perché le misurazioni effettuate nella precedente discesa sarebbero state effettuate con un’apparecchiatura non in grado di valutare la radioattività in acqua.


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