Sostenibilità
Nel 2017 dai fondi di caffè 410 quintali di riso per i poveri
Risultati positivi per il programma The Positive Cup di Nespresso che raccoglie e ricicla le capsule esauste dando una seconda vita all’alluminio e al caffè residuo trasformato in fertilizzante e utilizzato in una risaia il cui prodotto è donato al Banco Alimentare della Lombardia. Il Dg di Nespresso Italia Stefano Goglio parla di «un'iniziativa di economia circolare»
Nel 2017 sono state 410 le tonnellate di riso donate a Banco Alimentare Lombarda grazie al programma The Positive Cup di Nespresso che ha l’obiettivo di raccogliere e riciclare le capsule esauste. Un programma che registra importanti risultati, basti pensare che il progetto, attivo in Italia dal 2011 e che vede la collaborazione tra Nespresso, Cial (Consorzio imballaggi alluminio), Federambiente e Cic (Consorzio italiano compostatori) e che ogni anno permette di recuperare e destinare a una seconda vita le capsule di caffè usate, riciclando i due materiali di cui sono composte: l’alluminio e il caffè residuo nel periodo gennaio – settembre 2017 ha raccolto 337 tonnellate di capsule esauste. Dal suo avvio sono state 2.062 le tonnellate di capsule cosa che ha permesso di donare – dal 2013 – oltre 1.801 quintali di riso a Banco Alimentare Lombardia il cui direttore, Marco Magnelli ha definito quello di Nespresso «un aiuto significativo per le persone più in difficoltà»
Per il direttore generale di Nespresso Italia, Stefano Goglio (nella foto), il risultato ottenuto è frutto dell’impegno di tutti gli attori coinvolti: non solo Nespresso, ma anche Cial, Federambiente e Cic «con i quali collaboriamo sin dall’avvio del programma, e soprattutto i nostri consumatori» sottolinea. «È infatti proprio il contributo che i nostri clienti danno al progetto, riportando le capsule esauste nei nostri punti di raccolta, a fare la differenza. Il nostro impegno è quello di continuare a implementare e perfezionare quest’importante iniziativa di economia circolare che anche nel 2017 ha continuato a registrare performance positive».
Una volta recuperate, le capsule vengono avviate al processo di riciclo e valorizzazione dei due materiali. L’alluminio viene riciclato al 100% (nella foto il trattamento delle capsule) mentre il caffè viene utilizzato come fertilizzante nella risaia di Roncaia, in provincia di Pavia. Il riso coltivato viene poi acquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare Lombardia, che a sua volta lo distribuisce a chi ne ha più bisogno attraverso gli enti caritativi convenzionati, incluse numerose mense dei poveri.
Nel giugno dello scorso anno per favorire la raccolta delle capsule usate da parte dei consumatori sono state lanciate delle recycling bag (qui la news). Abbiamo chiesto al Dg di Nespresso Italia se questa iniziativa ha aiutato nella raccolta delle capsule esauste e se è in programma un’espansione dei punti di raccolta.
«Ad oggi Nespresso ha attivato 97 punti di raccolta» risponde Goglio, «divisi tra Boutique e isole ecologiche, presenti in 58 città italiane. La nostra intenzione è quella di continuare ad estendere questa rete e di mettere a disposizione dei nostri consumatori un numero sempre maggiore di punti di ritiro delle capsule usate. Le nuove Boutique che abbiamo aperto quest’anno, e quelle che continueremo ad aprire nel corso del 2018, sono dotate di un’area recycling dedicata con l’obiettivo di rendere quanto più semplice e accessibile l’adesione a questa iniziativa sostenibile». Sulle recycling bag Goglio aggiunge che la loro introduzione «sicuramente ha svolto un ruolo importante, sensibilizzando ancor più i clienti sul tema della raccolta delle capsule esauste – tant’è che ce le chiedono anche spontaneamente – e sul programma di seconda vita dei due materiali che le compongono: il caffè e l’alluminio».
Sul fronte della sostenibilità ambientale inoltre, osserva ancora Goglio «la scelta di Nespresso è quella di adottare un approccio sostenibile lungo tutta la filiera produttiva garantendo una gestione responsabile ed efficiente delle risorse naturali e rinnovabili. Questa volontà si traduce concretamente nell’impegno di Nespresso nei Paesi di origine del caffè che coinvolge direttamente i coltivatori locali, con l’obiettivo di contribuire al benessere sociale, economico e ambientale del territorio; nell’adozione dell’alluminio per la produzione delle capsule, un materiale riciclabile al 100% ed è riutilizzabile all’infinito; nell’innovazione delle macchine a uso domestico studiate per ridurre i consumi energetici; così come nella scelta di modalità di trasporto che limitano le emissioni di carbonio e riducono l’impatto ambientale o nell’efficientamento energetico di tutti i centri di produzione e delle Boutique».
Sul fronte della solidarietà se in Italia Nespresso sostiene Banco Alimentare, nei Paesi d’origine del caffè sono in corso diversi progetti a favore dei coltivatori locali (vedi news).
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