Famiglia

Nel 2009 uccisi mille bambini

Lo rivela il rapporto del Watchlist on Children and Armed Conflict, un network di organizzazioni umanitarie che si batte contro le violazioni dei diritti dei minori

di Redazione

Mille bambini uccisi nel 2009, duecento mila con ferite permanenti e disabilita’; sessanta mila i minori tossicodipendenti e oltre seicento attacchi alle scuole. Per Save the children e’ questo il bilancio della guerra in Afghanistan, che “condiziona pesantemente l’infanzia”. Secondo il rapporto del Watchlist on Children and Armed Conflict – un network di organizzazioni umanitarie che si batte contro le violazioni dei diritti dei minori nei paesi colpiti da guerre e conflitti e di cui fa parte Save the Children – “l’Afghanistan e’ di giorno in giorno sempre meno un paese per bambini”. “Sono troppi – si legge nel rapporto – i bambini uccisi accidentalmente in un raid aereo o in un attentato suicida. Uccisi deliberatamente mentre vanno a scuola. Feriti a morte e a tradimento da un mina – o orribilmente amputati – mentre giocano, conducono al pascolo il bestiame, raccolgono acqua, trasportano cibo. Venduti dalle famiglie ridotte in poverta’, a trafficanti e sfruttatori. Spenti e resi quasi inabili – benche’ appena adolescenti – dalla droga”. “I civili, e fra di essi i minori, sono ormai quotidianamente le vittime principali di una violenza crescente e apparentemente inarrestabile”, commenta Valerio Neri, direttore generale di Save the Children per l’Italia. “In questo contesto, – afferma Neri – gli sforzi del governo afghano e della coalizione che lo sostiene per garantire la stabilita’ nel paese e proteggere i bambini dovrebbero crescere in misura esponenziale ma non e’ cosi'”.

Anche nel recente vertice di Londra, in cui e’ stata disegnata la road map in tema di sicurezza, governance e sviluppo economico per l’Afghanistan nei prossimi 5 anni,- aggiunge il direttore – non e’ stata presa in esame alcuna misura specifica per la promozione e la tutela dei diritti dei bambini”. “Spesso informazioni errate da parte dell’intelligence sono alla base di operazioni militari che finiscono con il procurare vittime – accusa il rapporto del network – piuttosto fra i civili che fra i gruppi armati di opposizione. Questi, dal canto loro, attaccano scuole, ospedali, luoghi trafficati e colpiscono deliberatamente i civili per intimidirli e indebolire il governo, nonostante il ‘codice’ talebano stabilisca che debba essere fatto il possibile per evitare morti di donne, uomini e bambini”. “Finora non ci risulta che alcun talebano sia stato incriminato per crimini contro l’umanita’, nonostante la legge internazionale lo preveda, e non e’ stato ancora messo in piedi un sistema di valutazione e monitoraggio indipendente delle violazioni commesse dalle forze militari governative e internazionali”, aggiunge Valerio Neri.

“Il bisogno estremo e urgente di protezione dei bambini deve essere una priorita’ del governo afghano e della Coalizione internazionale che lo sostiene, insieme ad una giustizia efficiente che persegua e punisca i responsabili delle violazioni”, afferma il Direttore Generale di Save the Children per l’Italia. “Nel concreto – conclude – Save the Children chiede che venga approntato un piano quinquennale per la protezione dei bambini, con degli obiettivi misurabili. Chiede inoltre che sia messo in opera un meccanismo per le vittime che renda facile la denuncia delle violazioni e accessibile l’informazione sul procedimento in corso; la definizione di criteri chiari e validi ovunque per l’assegnazione di sussidi ai familiari delle vittime della guerra e delle violenze. Il successo degli sforzi di portare la pace in Afghanistan risiede nella nostra abilita’ di proteggere i bambini di questa nazione. E’ urgente stabilire le giuste priorita’ per riuscire in questa missione”.


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