Mondo

Negli Usa il patibolo va in diretta

L'esecuzione del terrorista McVeigh potrebbe essere trasmessa in una tv a circuito chiuso per i parenti delle 168 vittime dell'attentato del '95

di Redazione

La morte in diretta, come nei peggiori film dell’orrore. E per soddisfare il desiderio di vendetta di poche persone. Richard Ashcroft, ministro della Giustizia degli Stati Uniti, si è dichiarato favorevole a trasmettere in tv a circuito chiuso l’esecuzione di Timothy McVeigh, condannato a morte per l’attentato di Oklahoma City del 19 aprile 1995. Una bomba distrusse l’edificio che ospitava gli uffici del governo federale, provocando 168 morti: fu il più grave atto di terrorismo mai avvenuto nel territorio statunitense. Dal dipartimento della Giustizia Usa sono arrivate voci alla Cnn secondo cui Ashcroft sta per consentire alle famiglie delle vittime di guardare come si spegne la vita dell’assassino. Lo “spettacolo” è fissato per il 16 maggio, e c’è da aspettarsi un afflusso di pubblico di circa 250 persone, tra feriti nell’attentato e parenti delle vittime che hanno espresso la volontà di vedere McVeigh morire per iniezione letale. Solo otto di loro potranno essere presenti nella stanza dei testimoni accanto alla camera della morte. McVeigh, che non ha mai chiesto la grazia, sarebbe il primo condannato a morte dal 1963 ad andare al patibolo in base alla legge federale e non alle leggi dei singoli Stati. Se nella conferenza stampa di oggi Ashcroft annuncerà il suo consenso alla trasmissione, verrà allestita una sala per la visione proprio a Oklahoma City, il luogo del terribile attentato. E McVeigh, trentaduenne veterano decorato della guerra del Golfo, è stato condannato per aver fabbricato e collocato materialmente l’ordigno. Uno dei sopravvissuti all’attentato, Paul Heath, ha spiegato alla Cnn di ritenere importante che la morte di McVeigh sia trasmessa in diretta alle famiglie, “perché in futuro possano dire che erano presenti nel momento in cui questo individuo non ha più potuto uscire di prigione o far male a chiunque altro nella loro famiglia, o nelle famiglie di altri”. Secondo Heath “è ragionevole” permettere ai 250 parenti e sopravvissuti di vedere l’esecuzione in diretta, così come fatto per il processo concluso con la condanna a morte.


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