Famiglia

Naviga su Internet la droga “fai-da-te”

Dal seme alla pasticca,in rete si trovano ormai tutti i segreti per sintetizzare ogni tipo di sostanza stupefacente.Con tanto di ricette e dosi.

di Carlotta Jesi

Prendete una pentola da cucina di media grandezza, un tubo di metallo almeno due volte più grande, uno scaldavivande elettrico con due fuochi, qualche rotolo di nastro adesivo, una borsa del ghiaccio et voilà, il vostro laboratorio sintetico è fatto. E se Lsd, Ghb, acidi e pastiglie varie non sono tra le ricette di famiglia, niente paura: a produrre droghe sintetiche oggi si impara su Internet. Con pagine e pagine di spiegazioni dedicate a alla ?droga fai da te?. Un fenomeno sempre più diffuso che l?Onu ha denunciato nel suo rapporto ?98 chiedendo ai governi nazionali di controllare i propri ?confini multimediali? oltre che quelli territoriali. Ma l?impresa, come dimostrano i recenti tentativi internazionali di fermare la pedofilia in Internet, è sicuramente più difficile che produrre un po? di Lsd in cantina o coltivare marijuana nello sgabuzzino. Per diventare esperti di droghe sintetiche basta infatti collegarsi al web, selezionare un motore di ricerca, digitare il nome della pasticca desiderata, cliccare su uno degli indirizzi che di essa parlano e, quindi, seguire passo passo le istruzioni che scorrono sullo schermo. A cominciare dalla prefazione, che spesso contiene amene spiegazioni sul perché la droga convenga farsela da soli: «Vuoi mettere con lo stress che procura comprare sostanze illegali?» recita uno dei primi siti inglesi in cui ci siamo imbattuti. A costruirlo è uno dei tanti universitari che, dopo qualche esperimento nel garage di casa, ha deciso di dare consigli pratici a chi non avesse in casa bilancia e misurini con cui seguire le sue ricette: «250 ml sono una tazza, tre cucchiaini da tè 15 ml».
Ma esistono anche siti che, ai navigatori in cerca di qualche ricetta da sballo, spiegano in dettaglio cos?è un alcaloide, in quale alcool si dissolve e da quali piante estrarlo. Un esempio? Ecco come estrarre la mescalina, antica sostanza (pare ne facessero uso anche gli aztechi) tornata di moda: «Prendere un cactus fresco e farci una bella spremuta, aggiungere un po? di limone alla polpa per favorire la separazione dell?alcaloide e passarla nuovamente nello spremiagrumi. Filtrarla, metterla in un recipiente e aggiungere un solvente che non si scioglie nell?acqua». E così via, passo passo, fino a ottenere una vera e propria pasticca. Senza dimenticare i consigli su come misurare l?acidità di un preparato e le ?scuse? da raccontare per non farsi scoprire quando si acquistano alcool e solventi: «indispensabili per il giardinaggio come per la viticoltura». Chi vuole vendere droga, ed è questa una novità, su Internet potrà anche imparare come calcolare quanti milligrammi di alcaloide contiene una pianta. «Basta una semplice equivalenza», racconta una studentessa che nel tempo libro produce acidi e fuma marijuana. Coltivare quest?ultima è davvero facilissimo. «Non serve neppure una cantina», leggiamo sul sito di un centro sociale italiano che alla produzione casalinga della Ganja, dalla semina alla fioritura, dedica dieci pagine multimediali. Ma non c?è solo il kit per la droga fai da te. Su Internet si svolgono anche forum virtuali su uso e abuso delle droghe e lezioni su come chiamarle: «?Allucinogeno? è un termine negativo», recita un altro sito, «suggerisce inganno o falsità. Piante e inebrianti sciamanici devono essere invece definiti enteogeni e enteogenici».

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