Cultura

Nati i Verdi europei. Con qualche dubbio. Caro Fischer, e gli ogm?

Cronaca dell’assemblea che ha dato vita a un nuovo partito. Ospiti d’onore, i tedeschi. che però si contraddicono.

di Gino Girolomoni

All?apertura dei lavori nell?attesissima assemblea del Partito dei Verdi europei, svoltasi a Roma il 21 febbraio, ha presenziato anche Joschka Fischer, vicepremier tedesco, che ha fatto un appello affinché sia promossa subito la Costituzione europea, mettendo da parte gli interessi dei singoli, necessaria per essere all?altezza di guidare la globalizzazione e mantenere la pace. Ha poi toccato alcuni punti caldi del pianeta: “In Iraq era più urgente intervenire per i diritti delle donne, in Israele la nascita di due Stati autonomi è improcrastinabile, in Cina c?è una crescita del Pil del 10%, per loro, forse, è un bene, ma lo è anche per il pianeta? A Rumsfeld vorrei ricordare che esistono due Europe, una nuova e una vecchia, quella vecchia è quella dei nazionalismi, ma noi apparteniamo a quella nuova, che tutela minoranze e ambiente”. Peccato che lo debbo smentire subito, ho pensato, perché solo due giorni prima a Norimberga ho sentito la ministra tedesca dell?Agricoltura, Renate Künast difendere la libera circolazione degli ogm, la famigerata coesistenza, lasciando gli uditori sbigottiti e fischianti. Diffusione delle energie rinnovabili, del commercio equo e solidale, della giustizia sociale, mantenimento della pace, produzione di cibi sani, realizzazione di atti di solidarietà come progetto europeo da finanziare con le tasse sull?inquinamento: ecco una parte del programma del nuovo e unico partito europeo, cui Joschka Fischer augura di andare al governo in molti Paesi perché altrimenti la Storia prenderebbe altre strade. Dopo il ministro tedesco degli Esteri è intervenuta Monica Frassoni, eurodeputato eletta in Belgio che guiderà la lista italiana del Nord-Est, che gli ricorda che la Costituzione europea la debbono volere anche i popoli, perché se ci lavorano solo i governi non nascerà mai. Dopo il saluto del primo ministro georgiano, Zurab Zhvania, ha parlato l?ospite più applaudito: Oscar Olivera, leader dei campesinos boliviani che lottano contro la privatizzazione dell?acqua, un fenomeno che dà fastidio anche a noi europei e si può comprendere come possano prenderla gli abitanti del Sud del mondo ai quali si vuole portare via perfino quella. Olivera lancia un appello: “Di poliziotto mondiale ne abbiamo già uno, per carità, voi europei non lavorate per diventare il secondo!”. Peccato che Romano Prodi, intervenuto in videoconferenza, non abbia fatto proprio il principio di precauzione quale idea fondante dell?azione di governo. “Siamo la tua casa in campagna, verde ed ecologista”, l?ha salutato Pecoraro Scanio. Un girasole biologico a 32 petali, tanti quanti i partiti Verdi europei, è nato: speriamo di ricavarci sia l?olio che il bio-diesel, per una società nuova dalle prospettive meno tristi.


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