Cultura

Natale. Significativa omelia del card. Tettamanzi

Un pensiero agli operai di Arese e alle loro famiglie. Un ricordo di Betlemme, lacerata dai conflitti. E anche parole chiare a favore dell'indulto, quelle di Dionigi Tettamanzi nel giorno di Natale

di Ettore Colombo

Un pensiero agli operai di Arese, e alle loro famiglie. Un ricordo di Betlemme, lacerata dai conflitti. Perché la ?solidarietà e la condivisione? che devono diventare ?legge di vita, appello esigente per ogni uomo: è la logica del Natale che ormai deve farsi la logica della nostra vita perché sia veramente umana?. E’ questo il messaggio che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha rivolto nel corso dell’omelia nella sua prima Messa di mezzanotte da Arcivescovo di Milano, intercotto solo da un uomo con probabili disturbi mentali che è salito sull?altare durante la funzione.

Il Cardinale Tettamanzi ha concluso con un ricordo di Betlemme che è stata ?sorgente di salvezza e di pace? e che oggi è città ‘nella quale c’è odio, violenza, guerra?. Una città che ?si fa simbolo di ogni altro luogo ferito e lacerato da tutto ciò che minaccia o distrugge la pace?.

In un Duomo gremito, con il ministro Girolamo Sirchia e il sindaco Gabriele Albertini in prima fila, Tettamanzi ha legato questa logica che scaturisce dal Natale ?alle sempre troppo numerose forme di disagio, di povertà, di sofferenza che colpiscono persone, famiglie, gruppi nella nostra città e nei nostri paesi?. Il suo pensiero è andato ?alle famiglie degli operai di Arese e di altri luoghi di lavoro?, ?ai poveri di sempre, ossia quelli che non hanno casa, cibo, salute, affetto familiare? o ?i tanti che vivono di espedienti? o chi ?teme di non avere futuro, gli immigrati che faticano ad integrarsi, i carcerati e i disperati?.

A turbare la celebrazione è stato un uomo con probabili disturbi mentali che al momento della comunione si è rivolto con l’ostia in mano verso il porporato con l?ostia in mano. Invitato ad andar via, è rimasto in silenzio ed è stato rimosso di peso dalle guardie. Vincenzo C., 45 anni, non ha precedenti penali ed è stato denunciato per turbamento delle funzioni religiose. In Questura non ha risposto alle domande di chi gli chiedeva spiegazioni per il suo gesto. Forse si è trattato di un raptus.

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