Famiglia

Natale dietro le sbarre

Sono 58 i bambini che a oggi in Italia si trovano in prigione. L'appello di Terre des Homme

di Redazione

Per molti bambini, anche quest’anno, Babbo Natale porterà i regali dietro le sbarre di un istituto penitenziario. Sono 58 i bambini che a oggi in Italia si trovano ancora in carcere, insieme alle proprie mamme detenute, nonostante che ciò costituisca una violazione evidente e grave della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo. Molte di queste donne avrebbero diritto agli arresti domiciliari speciali e potrebbero uscire dal carcere.

Ma così non è. Le attuali norme di legge, infatti, lo impediscono, con la conseguenza che a pagare il prezzo più alto di questo divieto sono i bambini che nascono e crescono negli istituti penitenziari italiani, per poi essere separati dal loro unico affetto al terzo anno di età.

Molti di loro hanno fratelli e sorelle più grandi che li attendono a casa, anch’essi privati della presenza e delle cure di una mamma. Si stima che siano almeno 5mila i bambini in questa condizione, perché l’attuale normativa impedisce non solo ai più piccoli di nascere e crescere fuori dal carcere, ma anche ai loro fratelli e sorelle di vivere accanto alla propria mamma.

Basterebbe poco per rimediare a tutto questo. Basterebbe che il testo di legge fermo da tempo in Commissione Giustizia della Camera venisse discusso e approvato dal Parlamento per essere finalmente approvato entro Natale.

Per queste ragioni Terre des Hommes, assieme a “A Roma, Insieme” e Bambini senza sbarre, chiede a gran voce che siano apportate con urgenza alcune modifiche chiave al testo unificato ancora in discussione alla Commissione Giustizia, perché davvero si realizzi l’obiettivo, che a parole tutti condividono, che: “nessun bambino varchi più la soglia di un carcere”.

Pertanto Terre des Hommes con “A Roma, Insieme” e Bambini senza sbarre chiedono di:
Evitare il carcere per le madri con bambini da 0 a 3 anni, anche come misura cautelare
Far accedere le mamme agli arresti domiciliari speciali portando finalmente fuori dal carcere i propri bambini
Permettere alle mamme di accompagnare e di restare con il proprio figlio/a per tutta la durata del trattamento qualora esso/a abbia urgenza di essere portato al pronto soccorso, necessiti di ricevere cure specialistiche o ci sia la necessita di un ricovero ospedaliero.

Tutelare anche le straniere detenute, in quanto madri recluse con i propri figli evitando, a fine pena l’espulsione automatica senza alcuna verifica
Affrontare il problema della detenzione delle donne con bambini con l’ottica prioritaria del bambino, come detta la Convenzione Onu, evitando, comunque, il più possibile il carcere e consentendo alla madre di scontare la pena in luogo diverso dal carcere, anche se attenuato.


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