Sostenibilità

Natale 2005, il must è l’ Ekocenone

Lo suggerisce il WWF

di Carmen Morrone

L”’Ekocenone” mette d’accordo palati sopraffini, fondi esigui e coscienze consapevoli.
Bandito dal menu’ della Vigilia, che come da tradizione vede servite pietanze di solo pesce, il novellame e i riproduttori. Via anche il caviale illegale. In tutta Europa e’ infatti fiorente un mercato nero che sta portando all’estinzione di numerose specie di storioni dal Delta del Danubio al Mare Caspio, fino al fiume Amur in Asia. Il WWF spera che il mercato ”nero” del caviale chiuda definitivamente i battenti visto che proprio all’inizio del 2006 dovrebbe darsi piena e completa applicazione delle prescrizioni della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species) anche all’interno dell’UE. Questo comportera’ l’obbligo per i paesi europei a indicare la provenienza delle preziose uova di storione garantendo cosi’ informazioni su tutta la filiera del prodotto.

Ecco come preparare l’Ekocenone: dall’antipasto al dolce, consigliato dall’insolito ”chef” Fulco Pratesi per la vigilia di Natale.

Antipasto:
”Crostini con pate’ di capperi di Pantelleria: si mescola l’uovo sodo, con olio e capperi. Tartine con pate’ di lenticchie biologiche (ottime quelle di Castelluccio, prodotte nel Parco dei Sibillini): si lessano le lenticchie e si ”tirano” in padella con poco olio e cipolla e poi si frullano.

Piatto forte una ricetta tipica ligure, il Cappon magro, un piatto dei marinai liguri che coniuga le verdure invernali, come cavolo nero, cavolfiore, broccoli, patate lesse, ed il pesce, come sgombri, sugheri o merluzzi: si lessano le verdure, meglio se da colture bio, ed il pesce e poi si compone a strati (2/3 verdure, 1/3 pesce) alternati con pane tostato (ottimo per il riciclo di questo prodotto) e si condisce con una salsa verde fatta con prezzemolo, rosso d’uovo sodo, olio, aglio e capperi. Oppure uno sformato di zucca e formaggio, da stufare al forno e mischiare con almeno 3 uova e formaggi locali tipici (parmigiano reggiano, caciocavallo podolico del Gargano).

Dolce:
un buon gelato di castagne (sono frutti ”tradizionali” le cui coltivazioni ben si integrano con ambienti protetti e non prevedono alcun trattamento). Si puo’ servire con panna e cioccolata liquida su cialde di Montecatini (dischi grossi tipo ostia dura con granelle di mandorle pugliesi). Per chiudere una ricottina affumicata al ginepro prodotta al Parco Nazionale d’Abruzzo, magari con qualche goccia di miele al rosmarino sardo. Vini consigliati: Verdicchio classico per gli antipasti ed il piatto di pesce, ed una Lacrima di Moro d’Alba per i dessert”.

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