Formazione

Nascono i primi licei dello sport

Uno è il Leibniz di Bormio, in Valtellina, l'altro il De Coubertain di Genova

di Gabriella Meroni

Il Liceo sportivo non è più solo un’aspirazione, il desiderio di molti ragazzi e delle loro famiglie per provare a conciliare la scuola e lo sport attraverso un percorso didattico e formativo disegnato su misura. Nell’operazione sono state coinvolte le federazioni sportive ed i sodalizi che operano in Alta Valtellina e non solo, docenti, esperti, allenatori e tecnici: sabato 12 gennaio, in occasione della manifestazione “scuola aperta” organizzata dall’Istituto Leibniz, è stato ufficialmente presentato il nuovo Liceo dello sport di Bormio. Il Leibniz propone già due indirizzi scolastici, il Liceo scientifico e l’Istituto tecnico commerciale, con tutta una serie di varianti e di proposte formative differenziate; si aggiunge all’offerta anche la “nuova scuola” che partirà con l’anno scolastico 2002/2003. Un Liceo, disegnato sul modello del liceo scientifico integrato con insegnamenti direttamente legati allo sport che vanno dall’alimentazione alla fisiologia, dalla psicologia alla scienza sportiva. La scuola si rivolge agli atleti, cioè ai ragazzi che praticano lo sport agonistico e sono regolarmente tesserati per le rispettive federazioni. Dallo short track al biathlon, dall’atletica allo sci alpino, dal fondo allo sci alpinismo quanti hanno deciso di studiare e praticare lo sport ad alti livelli possono provare a mettere d’accordo le due cose scegliendo la nuova scuola. Diverse saranno le impostazioni e le metodologie didattiche – che nella giornata della scuola aperta al Leibniz saranno più dettagliatamente presentate – e diverse saranno le materie da affrontare. Anche il calendario verrà articolato in modo da alleggerire i periodi in cui più intensa è la pratica sportiva e caricare scolasticamente quelli nei quali minore è l’impegno per lo sport. Una sfida che come primo risultato aspetta le adesioni dei ragazzi. Il Liceo Scientifico-Sportivo di Genova ha sede invece all’Istituto Don Bosco di Sampierdarena. “Accanto al corso tradizionale del nostro scientifico – dice don Alberto Lorenzelli, direttore dell’istituto – abbiamo affiancato a partire da quest’anno il Liceo Sportivo. Un corso di studi che ci è stato espressamente richiesto da molte società agonistiche, liguri e non”. Sono molti, infatti, i giovani atleti desiderosi di frequentare una scuola di alto profilo, ma frenati da gare e allenamenti. Un liceo che, però, non è destinato solo ai ragazzi che già praticano attività sportiva, anche se è chiaro che i maggiori interessati all’iniziativa sono proprio loro. Non a caso, l’orario scolastico è modulato secondo le loro esigenze. “Il Liceo sportivo – precisa il direttore – è aperto cinque giorni su sette alla settimana, ma le lezioni inizieranno il lunedì pomeriggio e non alla mattina. Questo per venire incontro ai ragazzi che ogni domenica sono impegnati nella gare”. Il Liceo Sportivo elaborato dai salesiani prevede, accanto ai corsi tradizionali dello Scientifico, materie di carattere decisamente sportivo. Tra queste, particolare importanza è data al tema doping, con corsi su farmaci dopanti e sulla prevenzione. Ampio spazio anche ad anatomia e fisiologia. E qui entra in scena la collaborazione con la Facoltà di Scienze Motorie che, insieme al Provveditorato agli Studi, al Coni e ad alcuni enti privati, si è messa al fianco del Don Bosco. “Già da quest’anno – spiega don Lorenzelli – gli studenti di Scienze Motorie, che poi non è altro che l’ex Isef, possono usufruire delle nostre strutture sportive”. “Realizzeremo un vero e proprio campus, sullo stile di quelli statunitensi – dice con orgoglio don Alberto Lorenzelli – grazie al Centro sportivo, alla scuola e all’ostello, che organizzeremo”. Una vera scuola a tempo pieno che alla fine, oltre alla maturità scientifica, potrebbe anche regalare un “canale privilegiato” agli studenti per iscriversi alla Facoltà di Scienze Motorie, una di quelle a numero chiuso. “Deciderà il ministero – aggiunge il direttore – ma è probabile che si arrivi a qualcosa di simile”. Il progetto in merito sarebbe già in fase avanzata. Ma c’è ancora un particolare che, in conclusione, don Alberto Lorenzelli, vuole sottolineare: “Non parleremo solo di sport ? spiega – ma forniremo ai nostri ragazzi tutti i supporti per farli crescere come persone, daremo loro un’educazione completa, non solo dal punto di vista scolastico, ma anche morale e spirituale.


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