Famiglia
Nasce un marchio italiano contro il lavoro minorile
L'iniziativa è promossa da Associazione internazionale apostolato cattolico, Unicef, Parlamento europeo e regione Campania
Nel nome di Iqbal Masih, il piccolo schiavo indiano morto nel ’95 e diventato il simbolo della ribellione contro gli sfruttatori del lavoro minorile, ma nel nome dei milioni di bambini ancora coinvolti in questa pratica inumana. Nasce cosi’ l’idea di un marchio (il cui copyright e’ la parola ”Esistenza”) per identificare la produzione senza l’uso del lavoro minorile.
Una iniziativa, promossa dall’Associazione internazionale apostolato cattolico, e che ha subito trovato il sostegno di varie realta’ come l’Unicef Italia, il Parlamento europeo e la Regione Campania. Nel corso della presentazione del marchio avvenuta oggi presso la sede della Federazione della stampa italiana, sono stati riproposti i termini di un dramma che colpisce soprattutto i paesi piu’ poveri. In assenza di statistiche complete e ufficiali sul lavoro minorile, le cifre piu’ attendibili parlano oggi di 250 milioni di bambini lavoratori.
Un numero enorme con responsabilita’ forti da parte anche delle multinazionali. Da qui l’idea di creare un marchio che consenta ai consumatori di essere certi che i prodotti che acquistano non sono stati fabbricati con il lavoro dei bambini.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.