Sostenibilità
Nasce StreetFoody, il marchio di qualità per il cibo di strada
Un progetto innovativo dedicato ai food trucker italiani. Un fenomeno in crescita che nel 2014 è stato consumato da 3 persone su 4
di Redazione
Non più solo una moda, ma una vera e propria tendenza che caratterizza le abitudini alimentari degli italiani: è lo street food, il cibo di strada, che nel 2014 è stato consumato da 3 italiani su 4 (fonte Coldiretti), può contare nel nostro Paese decine di festival a tema e che, secondo una ricerca dell’Università di Milano Bicocca, è sempre più declinato in chiave gourmet, con ingredienti selezionati, freschi e locali, e viene preparato e distribuito con veicoli di design, appoggiandosi a strategie di marketing ben studiate.
Un fenomeno in controtendenza rispetto all’andamento dei consumi nei ristoranti e nei bar (-8,2% fra il 2010 e il 2014 secondo Confesercenti), e che attira sempre più interesse da parte dei potenziali imprenditori, come conferma Franco Resti, patron di Resti SpA, leader italiano degli allestimenti per veicoli speciali, che alla fiera Host 2015 ha lanciato StreetFoody, un progetto innovativo dedicato ai food trucker italiani.
«Il cibo di strada è un business che offre grandi opportunità a fronte di un investimento non troppo oneroso», spiega Franco Resti. «I veicoli per lo street food, dal piccolo Ape Car all’imponente food truck, conquistano spazi e clientela a un costo molto minore rispetto ai ristoranti tradizionali. Il pubblico premia la qualità, e qualità dev’essere la parola d’ordine, oltre che per la proposta culinaria e gli ingredienti, anche per la progettazione, l’allestimento, la stesura del business plan e la pianificazione delle attività di marketing che caratterizzano l’avvio della start-up». Una fase determinante, questa di start-up, in cui occorre affidarsi a partner esperti per evitare le brutte sorprese.
Per questo Resti SpA ha presentato a Host 2015 StreetFoody, il progetto che accompagna i potenziali food trucker nel trasformare la loro idea imprenditoriale in realtà. Il percorso parte con lo studio dell’idea e del format, con l’intelligence su quanto già presente sulla piazza e la stesura del business plan. Poi si passa al disbrigo delle pratiche burocratiche, con la verifica dei requisiti e l’ottenimento della licenza. A questo punto bisogna dotarsi del mezzo giusto, scegliendone la dimensione, small, medium o large, e progettando la meccanica, l’allestimento, l’attrezzatura e la grafica. Infine, StreetFoody aiuta gli imprenditori, oltre che dal punto di vista tecnico, anche da quello dell’immagine, con idee di design personalizzate e lo studio delle strategie di comunicazione più adatte. «Insomma, un progetto chiavi in mano, affidato a professionisti del settore, che dà al cliente quella sicurezza che gli permette di concentrarsi sul suo sogno, sulla sua idea» conclude Resti.
Fondamentale, una volta che il proprio veicolo è su strada, tenersi aggiornati sull’evoluzione del settore: Streetfoody.it è il sito di riferimento dei food trucker, costantemente aggiornato sulla normativa, sui trend emergenti, sulle nuove tecnologie e soluzioni meccaniche, su fiere e festival e su tutte le opportunità offerte dal mondo del cibo di strada.
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