Politica

Nasce l’intergruppo parlamentare One Health: un passo avanti per la salute globale

One Health è un approccio interdisciplinare che riconosce l'interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, e promuove la collaborazione tra professionisti della sanità pubblica, medicina veterinaria, scienze ambientali, ecologia, scienze agricole e altre discipline correlate. «L’approccio One Health riveste un'importanza fondamentale per il futuro della salute del mondo. Buona la notizia dell'intergruppo parlamentare e bene che si affronti e si parli sempre di più di una salute unica», dice Guglielmo Micucci, direttore di Amref Italia

di Redazione

È stato istituito l'intergruppo Parlamentare One Health e presentato alla Camera dei Deputati il 22 giugno. Un passo che dimostra quanto questo approccio sia considerato sempre più rilevante per affrontare le complesse questioni che riguardano la salute globale. One Health è un approccio interdisciplinare che riconosce l'interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale, e promuove la collaborazione tra professionisti della sanità pubblica, medicina veterinaria, scienze ambientali, ecologia, scienze agricole e altre discipline correlate. Obiettivo dell'approccio One Health è affrontare le sfide complesse e interconnesse legate alla salute globale, compresi i rischi di malattie infettive emergenti, la sicurezza alimentare, e l'impatto del cambiamento climatico sulla salute.

Amref Health Africa adotta la One Health sin dal 2005, quando ha avviato le prime cliniche mobili di One Medicine per portare servizi integrati di salute e medicina veterinaria alle comunità pastorali nomadi dell’Etiopia. Nel 2022, l’organizzazione ha riassunto in un Position Paper – One Health in Africa – il significato e il valore della One Health e gli elementi essenziali dell’approccio che ha fatto propri per la realizzazione di interventi efficaci e innovativi di promozione alla salute.

Il concetto di One Medicine non è nuovo, ma appare per la prima volta in un testo scritto nel 1969 dal veterinario, epidemiologo e parassitologo Calvin Schwabee, che proprio a partire dal suo lavoro tra le comunità pastorali Dinka del Sud Sudan, evidenzia la necessità di considerare la medicina umana e veterinaria come entità unica.

«L’approccio One Health riveste un'importanza fondamentale per il futuro della salute del Mondo. Buona la notizia dell'intergruppo parlamentare e bene che si affronti e si parli sempre di più di una salute unica», afferma Guglielmo Micucci, direttore di Amref Italia. «Il riconoscimento istituzionale dell’importanza di questo tipo di interventi rappresenta un passo fondamentale verso un impegno concreto di cui Amref è promotore da anni nei territori e nelle comunità in cui interviene in Africa. Favorire la collaborazione e il dialogo tra i decisori politici e organizzazioni internazionali” conclude Micucci “permetterà di sviluppare politiche e leggi coerenti per affrontare le sfide contemporanee globali in materia di salute. Speriamo inoltre che operi anche come piattaforma per la diffusione di informazioni scientifiche affidabili e per la sensibilizzazione del pubblico riguardo all'importanza dell'approccio One Health, per favorire una presa di coscienza e di azione anche fra le componenti della società civile».

Dall’indagine di Ipsos per Amref – “Africa e Salute – L’opinione degli Italiani” – emerge infatti che solo il 12% degli italiani ha una conoscenza media in materia di One Health. Il 65% degli intervistati concorda con il fatto che la salute venga prima di tutto, anche prima dell’ambiente ed 1 italiano su 2 ritiene che prima di tutto bisogna pensare alla ripresa economica, anche se significa intraprendere azioni rischiose per l’ambiente.

A questo proposito, spiega Micol Fascendini – l’esperta di salute pubblica, che ha curato il position paper One Health in Africa – che è fondamentale ricordare che «Stabilità economica, educazione, sicurezza alimentare, accesso ai servizi sociosanitari, e ambiente in cui si vive sono determinanti sociali che hanno un impatto significativo sulla salute e ovviamente, influiscono sull’equità della salute tra diversi paesi, popolazioni, e gruppi della società. Alcuni studi», prosegue Fascendini «suggeriscono che i determinanti sociali contribuiscono tra il 30-55% ai risultati degli interventi di salute e che il contributo dei settori non di salute supera il contributo del settore sanitario stesso».

In vista della COP28, l'approccio One Health può fornire una lente importante per comprendere e affrontare le conseguenze del cambiamento climatico sulla salute, e contribuire a identificare soluzioni sostenibili che tengano conto di questi fattori altamente connessi. Ad esempio, l'aumento delle temperature può favorire la diffusione di malattie come la malaria o la febbre del Nilo occidentale, mentre la riduzione della biodiversità può influenzare la resilienza degli ecosistemi e la sicurezza alimentare.

La cooperazione internazionale e la promozione di politiche e pratiche coerenti con l'approccio One Health possono contribuire a garantire una migliore gestione delle conseguenze del cambiamento climatico sulla salute globale. «I complessi problemi odierni, sanitari, sociali e ambientali», conclude Fascendini, «richiedono una risposta unica e integrata che la One Health può dare, lavorando sinergicamente per la salute globale e lo sviluppo sostenibile».


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