Ho partecipato attivamente alla maratona di Telethon anche quest’anno. Ma per la prima volta l’ho fatto da casa, dal mio soggiorno. Collegato attraverso una regia virtuale agli amici di Telethon che stavano conducendo youtelethon.it ossia la maratona sul web, la prima esperienza di web tv impegnata in parallelo rispetto a quella visibile in televisione.
E’ stata un’esperienza positiva, divertente, coinvolgente, un esempio che in futuro potrebbe cambiare il modo di promuovere raccolte fondi di questo livello. Ecco perché. Prima di tutto la spontaneità della conduzione, affidata ai bravissimi protagonisti di Caterpillar, il programma di Radiorai, che si sono prestati a sperimentare una formula del tutto inedita. Poi perché gli spettatori, collegati in streaming, potevano intervenire attraverso la chat, manifestando le proprie emozioni, ponendo domande agli ospiti, incitando direttamente alla raccolta fondi. E ancora: perché al di là dei numeri, sicuramente assai inferiori rispetto a quelli della tivù, la maratona web ha favorito il tam tam dei social network, da my space a facebook, ai bloggers di tutta Italia. Ma non basta: in questo modo molti disabili hanno potuto dialogare direttamente con personaggi dello spettacolo, con ricercatori, con esponenti delle associazioni, senza filtri, senza ufficialità, senza copioni. E per la prima volta è stato possibile utilizzare una grande quantità di video già esistenti sul web o forniti dagli utenti. Insomma una esperienza fortemente innovativa e tutt’altro che virtuale, perché, vi assicuro, mi sono emozionato come la prima volta, quando ero testimonial in via Teulada, tanti anni fa.
Telethon ha dimostrato ancora una volta una grande professionalità e una impressionante capacità di rinnovarsi, di essere avanti. La speranza è che il futuro porti presto risultati ancora più brillanti nel campo della ricerca, con le terapie che sembrano finalmente avvicinarsi.
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