Mondo

Nasce la prima agenzia della gioia

L'originale iniziativa dell'Associazione La Scuola di Pace di Roma

di Alessandra Marseglia

Non c’e’ limite alla gioia .La Gioia e’ l’energia che muove la vita stessa e per questo e’ inesauribile. Il termine deriva dal sanscrito “yuj” che significa “unione dell’anima individuale con lo spirito universale”,la ricerca di uno stato di completezza. E’ su questi concetti di base che nasce la prima Agenzia che vuole occuparsi esclusivamente della Gioia, ed e’ un progetto no-profit dell’Associazione “La Scuola di Pace” di Roma. L’azione dell’Agenzia sara’ volta a realizzare le condizioni ottimali, un “humus della gioia”, terreni fertili dove conoscere, incontrare, fare, divertirsi, costruire, nuove forme di relazione nel segno della Gioia, stendendo un “filo di Arianna” nei labirinti di quest’epoca, non aggiungendo quantita’ alla moltitudine, ma ricercando la Qualita’ dei rapporti umani e sociali delle proposte. Per prima cosa – secondo i promotori – si deve partire dall’idea che la Gioia e’ un’energia che e’ principalmente dentro di noi. Al di fuori di noi ci sono i rapporti umani che si muovono sulla Via della Gioia e della Qualita’. Il progetto vuole basarsi sulla Coscienza, ricercando e costruendo nuove forme di rapporto, all’insegna della Qualita’ e della Gioia. Una Rete della Gioia puo’ essere quindi stesa partendo da questi presupposti. Persone, attivita’, scuole, clown, eventi, ecc. che si muovono su questo tracciato possono trovarsi e crescere insieme. C’e’ anche La Carta della Gioia. Una card ecologica, non in plastica, senza microchip.Collegata a tantissime attivita’ in Italia e all’Estero, dove siano stati riconosciuti i criteri di Gioiosita’. Le situazioni, eventi e attivita’ che saranno in Rete realizzeranno e metteranno in opera uno o piu’ ”mattonelle” della ”Via della Gioia”, in quanto le loro proposte, e i rapporti umani e sociali che si andranno a costruire, svilupperanno una crescita della coscienza individuale e di gruppo nella Rete. In questi rapporti ci si confrontera’ anche con quelle che sono le necessita’ materiali della societa’ attuale, ovvero le merci, il lavoro e il denaro, inquadrandole pero’ come ”mezzi” e non come ”fini”, e ricorrendo dove possibile anche a forme di scambio sotto forma di baratto.


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