Economia
Nasce la “banca del tempo solidale” del Credito cooperativo
Sottoscritta l’intesa con i sindacati per una nuova tipologia di permesso ad alto impatto sociale per i lavoratori delle Bcc e casse rurali. Il vice presidente di Federcasse Spanò: «Donare il proprio tempo, nel solco dell’economia civile». L’accord ha carattere sperimentale ed avrà validità fino al dicembre 2020
di Redazione
Per l’istituzione della cosiddetta “banca del tempo solidale” Federcasse e le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni sindacali di categoria Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Sincra Ugl Credito, Uilca hanno sottoscritto a Roma un’intesa. L’accordo per la “banca del tempo solidale” nelle Bcc, Casse Rurali, Casse Raiffeisen è ai sensi dell’art. 15 del contratto collettivo di lavoro per i dipendenti del Credito Cooperativo firmato lo scorso 9 gennaio. L’intesa rientra nelle prime attività di implementazione, confronto e verifica che le parti avevano programmato per calibrare al meglio istituti e portata dell’accordo di rinnovo.
Per Federcasse l’accordo è stato sottoscritto dal vice presidente Matteo Spanò.
La “banca del tempo solidale” è un istituto che consente, ai lavoratori che abbiano esaurito la dotazione di ferie e permessi – e che si trovino ad affrontare gravi e documentate situazioni personali o familiari nonché a svolgere attività di rilevo sociale – di poter attingere a permessi retribuiti utilizzando proprio una specifica banca del tempo.
Questa viene alimentata da una donazione, volontaria ed a titolo gratuito, da parte dei dipendenti della stessa banca, di giornate/ore tratte dalla dotazione individuale di ferie e permessi. La “donazione” avviene senza pregiudizio per il diritto al riposo settimanale ed al periodo minimo annuale di ferie.
L’accordo, innovativo per il sistema del Credito Cooperativo, ha carattere sperimentale ed avrà validità fino al dicembre 2020.
Molteplici le fattispecie per le quali si potrà attingere alla “banca del tempo solidale”. Tra queste, l’assistenza a familiari in caso di grave infermità o per situazioni particolarmente gravose (tossicodipendenza, bulimia/anoressia, bullismo, disturbi apprendimento, ecc.); danni da calamità naturali; attività di volontariato sociale, ambientale e civile; di assistenza e soccorso.
«Questa intesa, nel solco delle innovazioni non solo formali avviate nel sistema della contrattazione collettiva della nostra categoria vuole venire incontro a situazioni di disagio familiare dettate dalle nuove emergenze sociali, come anche favorire quei lavoratori che svolgono attività di volontariato in caso di calamità naturali e che operano al servizio delle comunità», ha detto il vice presidente Spanò. «Donare il proprio tempo è di per sé un elemento di forte coesione sociale. Nel solco di quella economia civile i cui caratteri sono nel dna del Credito Cooperativo, che intende promuovere la dimensione generativa della “cura” delle persone, l’attenzione alle fragilità, la partecipazione attiva innescando processi di fiducia a beneficio dei territori».
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