Cultura

Nasce il primo Polo italiano delle imprese di Economia di Comunione

A Burchio in Toscana, vicino a Firenze, a pochi chilometri da Loppiano nel Comune di Incisa Valdarno, sede della cittadella internazionale del movimento dei Focolari

di Benedetta Verrini

Il primo Polo italiano delle imprese di Economia di Comunione nasce in Toscana, vicino a Firenze, a pochi chilometri da Loppiano nel Comune di Incisa Valdarno, sede della cittadella internazionale del movimento dei Focolari, in una località che si chiama Burchio. Per quanti non hanno chiaro cosa significhi “economia di comunione”, basta dire che si tratta di imprese che destinano il 30% degli utili ad un fondo di solidarietà per i poveri, formando veri e propri poli produttivi di solidarietà. Sono 700 nel mondo le imprese che appartengono al progetto Economia di Comunione, lanciato in Brasile nel 1991 da Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei Focolari. Oltre 200 di queste imprese operano in Italia, 30 sono già al lavoro in Toscana. Ma in Italia e in Europa non esisteva finora nessun Polo aggregante di questa tipologia di imprese. Fino ad ora: a Burchio, il Polo intitolato alla memoria di ?Lionello Bonfanti? (magistrato, che fu uno dei fondatori, negli anni ’60 della città internazionale del Movimento dei Focolari di Loppiano), ospiterà inizialmente 15 aziende produttive e di servizi (6 delle quali già attive in Toscana) che operano nei settori più svariati, dal tessile, all’alimentare, all’informatica, alla consulenza fiscale e sarà un punto di riferimento per le oltre 200 aziende italiane del progetto e per quelle che nasceranno in futuro. L’inaugurazione ufficiale è prevista per il 28 ottobre prossimo, ma intanto se ne è parlato ieri al convegno ?Toscana, etica e sviluppo: il progetto di economia di comunione? cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alla cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra i popoli, Massimo Toschi e il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini (che ha preso parte, insieme al sindaco di Incisa, Fabrizio Giovannoni, alla conferenza stampa organizzata in conclusione di mattinata per illustrare le finalità dell’iniziativa dai responsabili di E.di.C. spa, la società che fa riferimento al Movimento dei Focolari, che ha realizzato e gestisce il polo). Costato 7 milioni di euro, il Polo delle imprese di Economia di Comunione conta su 5.621 azionisti, una volta a regime sarà in grado di creare 100 nuovi posti di lavoro. ?Il polo Bonfanti – ha detto Martini – rappresenta per la Regione Toscana una doppia buona notizia. In tempi come questi l’apertura di un polo di imprese che creerà 100 nuovi posti di lavoro è già di per sé una cosa positiva e tutt’altro che banale. Ma soprattutto le caratteristiche e l’idealità che animano il polo Bonfanti sono per noi la prova concreta che è possibile coniugare insieme dinamismo e competitività con i valori etici e la solidarietà. Questo significa – ha proseguito Martini – che esistono imprese capaci di ragionare in termini di MOL, il margine operativo lordo, ma capaci anche di destinare il 30 per cento dei loro utili alla solidarietà. Sono questi in definitiva i principi guida che animano il PRS, il piano regionale di sviluppo della Regione Toscana, che abbiamo voluto improntare al dinamismo ma anche alla solidarietà. Questo polo imprenditoriale dimostra che percorrere questa strada è possibile, e che non dobbiamo per forza di cose scegliere l’economia o i buoni sentimenti.? Martini ha concluso esprimendo la sua ammirazione per l’iniziativa e assicurando la collaborazione della Regione Toscana, che potrà interessare vari aspetti, ma che si realizzerà secondo percorsi condivisi con la società E.d.C. spa. Fra le ipotesi allo studio il Presidente Martini ha annunciato quella di una riduzione dell’imposizione fiscale per questa tipologia di imprese, sul modello di quanto già avviene per le zone di montagna, per le imprese giovanili e per le onlus. Sono di diverse tipologie le imprese che costituiscono il nuovo polo imprenditoriale: si va dalle imprese manifatturiere a quelle di servizi, comprese le società di consulenza e di assicurazione e presto anche un attrezzato poliambulatorio medico. “Imprese for profit che destinano una parte non trascurabile degli utili al non profit?, ha spiegato Giuseppe Manzo, vicepresidente di E.di C., nell’illustrare la filosofia che li ha portati a costituire una società di capitali, con uno statuto che prescrive a ciascun aderente che il 30% degli utili sarà destinato ad uno specifico fondo di solidarietà. Il Polo Bonfanti è il primo di questa tipologia in Italia e in Europa, il settimo al mondo.

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