Welfare
Nasce Casa Futuro, per imparare l’autonomia nella vita
Nella periferia di Cagliari, a Pirri, una struttura per giovani adulti che, attraverso percorsi e laboratori, puntano a una vita indipendente in un contesto abitativo che consenta loro di vivere una vita piena e integrata nella società. Educatori e psicologi curano lo svolgimento di attività artistiche, sportive e ricreative che forniscono possibilità di crescita, incontro e socializzazione
Preparare i giovani adulti con disabilità intellettive ad una vita indipendente, stimolandoli con una serie di percorsi e laboratori. L’obiettivo di “Casa Futuro” sembra semplice e per certi versi anche scontato, e invece non lo è. Questa casa speciale, nata a Cagliari in questi giorni sulla spinta dell’associazione Codice Segreto Onlus, racchiude nel suo nome le finalità del progetto. Ciò che si conoscono di meno sono le difficoltà nel raggiungere alla meta: a volte gli stimoli non efficaci, altre volte la forma mentis dei loro familiari, che spesso sottovalutano le loro capacità o le attitudini personali. Niente di nuovo sotto il sole, si dirà, visto che accade di frequente anche con i bambini. Eppure, anche nel terzo millennio, capita di vedere famiglie che tengono rinchiusi a casa i figli con difficoltà intellettive, come se fosse una vergogna da nascondere.
Gli inquilini di Casa Futuro hanno differenti abilità e una grande voglia di evadere dalle quattro mura dell’abitazione familiare. Li ha fermati soltanto il lockdown. Ora sono riprese le attività, pur tra mille restrizioni e precauzioni.
«Codice Segreto – spiega la presidente Francesca Mulas – è un’associazione Onlus fondata nel 2010. In questi undici anni abbiamo svolto diverse attività ma sempre all’aperto o comunque fruendo di strutture pubbliche e private. È stato un primo passo ma ci rendevamo conto che serviva di più. Alla fine del 2019 abbiamo acquistato una vecchia casa a Pirri, alla periferia di Cagliari, e l’abbiamo completamente ristrutturata con una visione moderna e più funzionale. Ci hanno dato una mano d’aiuto in tanti: la Fondazione Domus de Luna ci ha affiancati nell’amministrazione e nella gestione della struttura, Ikea ha ideato, progettato e arredato gratuitamente gli interni, mentre il writer Manu Invisible ha decorato da par suo la facciata dell’edificio».
Uno squarcio di colore che richiama l’attenzione dei passanti. Il quartiere di Santa Teresa ha accolto con grande favore questa iniziativa.
«Siamo partiti dalla necessità di preparare i giovani con disabilità ad una vita indipendente, in un contesto abitativo che consenta loro di sentirsi veramente adulti, capaci di vivere una vita piena e integrata nella società, senza essere ritenuti degli eterni bambini bisognosi di supporto», racconta Francesca. «Codice Segreto ha intercettato le necessità delle famiglie. Questi giovani adulti hanno terminato il percorso di studi. Ora hanno bisogno di sperimentarsi in un contesto di vita quotidiana per migliorare le proprie abilità e acquisirne delle nuove, che difficilmente utilizzano con costanza all’interno della propria abitazione, dove sono maggiormente coccolati e accompagnati. Casa Futuro ha volutamente le sembianze di una casa e non di un centro, con ambienti colorati e accoglienti. Una casa trasformabile, sia per le attività quotidiane, sia per la successiva fase una volta che sarà superata la pandemia Covid».
I ragazzi, seguiti da educatori e psicologi che guidano e supervisionano le attività, a Casa Futuro imparano a cucinare, pulire, organizzare la casa, le dinamiche della condivisione e del fare insieme. Tutti insieme hanno dipinto e appeso quadri, pulito e decorato, prendendosi cura degli spazi esterni, a cento metri di distanza dall’Exmè, il centro culturale e ricreativo per i giovani di Domus de Luna.
«Il punto fondamentale delle nostre attività – sottolinea l’educatrice Raffaella Ruiu – è quello di stimolare i ragazzi all’autodeterminazione e alla scelta di un progetto di vita, insieme a loro e alle rispettive famiglie. Individuiamo gli obiettivi da raggiungere e calibriamo il tutto in base alla capacità dei partecipanti, ai loro interessi e alla voglia di diventare adulti, attraverso attività artistiche, sportive e ricreative che forniscono possibilità di crescita, incontro e socializzazione e stimolano un confronto positivo mirato all’acquisizione di nuove competenze e abilità, nella prospettiva di una reale inclusione sociale».
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