Volontariato

Nasce a Firenze la prima biobanca italiana

Un'iniziativa della fondazione farmacogenomica FiorGen Onlus

di Redazione

E’ operativa a Firenze la biobanca Leonardo da Vinci, realizzata dalla fondazione farmacogenomica FiorGen Onlus: si tratta della prima struttura italiana in possesso dei requisiti necessari per entrare a far parte della rete europea delle biobanche. Un risultato reso possibile dal lavoro sinergico di biologi molecolari, medici e informatici. Presso la Leonardo da Vinci sono conservati migliaia di campioni organici provenienti dai laboratori del Polo Medico di Careggi: un autentico forziere per la comunita’ scientifica internazionale che puo’ accedere ad una mole immensa di dati a scopo di ricerca.

Le biobanche sono infrastrutture di base al servizio della ricerca scientifica di ogni settore, poiche’ vi si conservano campioni biologici di tutti i tipi: ad esempio urina, sangue, plasma, tessuti tumorali ma anche proteine e Dna. Gli scienziati di FiorGen hanno messo a punto i protocolli preanalitici per il trattamento dei campioni biologici custoditi nei repositori, i codici di sicurezza per la protezione dei dati sensibili e i software necessari per l’interrogazione remota dei database della biobanca. I protocolli preanalitici sono essenziali per fornire ai medici e ai patologi le linee guida da seguire per il trattamento dei campioni che verranno poi conservati nei repositori della biobanca, in modo tale da garantirne la corretta conservazione e renderli fruibili per le ricerche successive.

Contemporaneamente si e’ lavorato ai protocolli etici e ai codici di sicurezza: e’ infatti essenziale rendere da un lato disponibili le informazioni per gli scienziati e, dall’altro, tutelare con assoluto rigore la riservatezza dei dati relativi ai pazienti dai quali e’ stato estratto il campione. Una volta trattato il campione attenendosi alle regole del protocollo preanalitico, il patologo archivia i dati ad esso collegati su due server: uno, accessibile ai ricercatori attraverso la rete informatica, contiene i dati scientifici relativi al campione e la storia clinica del paziente, indicato con un codice; l’altro, inaccessibile, contiene l’anagrafica del paziente associato al codice. Proprio l’impiego delle piu’ recenti tecnologie bioinformatiche spalanca orizzonti nuovi per la ricerca scientifica: la rivoluzione sta nella possibilita’ per i ricercatori di scambiarsi dati e condividere informazioni. I calcolatori di FiorGen sono in grado di interfacciarsi con quelli della rete europea: i dati relativi ai campioni conservati presso la Leonardo da Vinci sono quindi a disposizione della comunita’ scientifica di tutta Europa. Le regole standardizzate di raccolta dei campioni e la possibilita’ di dialogare con una rete sopranazionale di calcolatori fanno della biobanca Leonardo da Vinci un caso di eccellenza in Italia: allo stato attuale, infatti, esistono numerose altre raccolte di campioni di provenienza umana a scopo di ricerca che sono pero’ prive dei requisiti organizzativi e gestionali necessari richiesti dalla Commissione Europea.


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