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Napolitano: la situazione delle carceri umilia l’Italia

In un messaggio diretto ai presidenti di Camera e Senato l'appello del Presidente della Repubblica: è un'emergenza drammatica da affrontare in tempi stretti

di Redazione

È stato consegnato ai presidenti di Camera e Senato il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulle carceri. Il messaggio è stato consegnato dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra.

Questo il comunicato del Quirinale: Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avvalendosi della facoltà conferitagli dall’articolo 87, secondo comma, della Costituzione, ha inviato un messaggio alle Camere sulla questione carceraria. Il messaggio, controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, è stato recapitato al Presidente del Senato, Pietro Grasso, e alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra.

Giorgio Napolitano pone al Parlamento «con determinazione e concretezza la questione scottante» dell’emergenza carceri, «da affrontare in tempi stretti». Lo scrive Napolitano nel suo messaggio alle Camere. Si tratta di una questione «drammatica», spiega.

«Sottopongo all’attenzione del Parlamento l’inderogabile necessità di porre fine ad uno stato di cose che ci rende corresponsabili delle violazione contestate all’Italia dalla Corte di Strasburgo. Esse si configurano come un’inammissibile allontanamento dai principi e dall’ordinamento si cui si basa l’integrazione europea. Ho dovuto mettere in evidenza – prosegue il Capo dello Stato – come la decisione della Corte di Strasburgo rappresenta la mortificante conferma della perdurante incapacità del sistema italiano di garantire i diritti elementari e la sollecitazione pressante ad imboccare una strada efficace. L’Italia», ricorda Napolitano, «ha un anno per conformarsi alla richiesta che arriva dalla Corte Europea».

«Il termine annuale decorre da quanto il 28 maggio 2013 è stata respinta l’istanza presentata dall’Italia al fine di ottenere il riesame dalla sentenza: pertanto il termine scade il 20 maggio 2014. L’Italia», sottolinea, «viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale per violazione dei principi sul trattamento umano dei detenuti». Alle violazioni dei diritti umani nelle carceri «si aggiungono quelle sulla durata non ragionevole dei processi» ha concluso Napolitano.


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