Non profit

Napolitano: il problema più grave è la disoccupazione giovanile

Lo ha sottolineato il Capo dello Stato durante la cerimonia del ventaglio al Quirinale

di Lorenzo Alvaro

«Il problema dei giovani non impegnati né in un lavoro né in un percorso di studio e formazione, è oggi il problema numero uno se si guarda al futuro dell’Italia». Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale. «Dobbiamo guardare al futuro», ha detto il capo dello Stato, «e ciò significa in sostanza guardare alla condizione dei giovani e alle troppe debolezze e strozzature del nostro sistema economico e civile che occorre superare per garantire ai giovani un futuro sostenibile e dinamico».

Per il presidente della Repubblica «il punto critico in cui si incrociano le maggiori contraddizioni del nostro sviluppo storico e della fase attuale, è quello del livello di inattività nettamente più alto che nella media europea e in ulteriore crescita, come ha documentato il rapporto annuale dell’Istat. La flessione nel numero degli occupati, il più alto tasso di disoccupazione, l’aumento degli inattivi che non cercano lavoro, hanno colpito», ha osservato, «soprattutto i giovani tra i 18 e i 29 anni. Alla ripresa produttiva non corrisponde, e tale fenomeno non è solo italiano, una ripresa  dell’occupazione. Da noi le questioni storiche, dell’occupazione e del  mezzogiorno si rispecchiano, esaltate, nella condizione giovanile».

 


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