Famiglia

Napoli: un convegno su Hospice e terapie del dolore

In Italia siamo ultimi nell'utilizzo di oppiacei per la terapia del dolore. Il paese spaccato in due per numero di Hospice offerti ai malati terminali

di Sara De Carli

Sabato 1 e lunedì 3 ottobre, nell’ambito della III edizione del Corso di Assistenza Socio-Sanitaria al malato algico, cronico e terminale, che si svolgera’ all’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli, verranno presentate agli operatori sanitari le Linee Guida dell’Ospedale senza Dolore. Si discutera’ anche del ruolo degli Hospice, degli oppioidi e dei viaggi della speranza. In Italia vi sono gravi ritardi nella realizzazione degli Hospice che rischiano, soprattutto via di alcune Regioni del Mezzogiorno, di diventare cattedrali sulla carta. ”Il nodo degli Hospice – sottolinea Francesco Cremona, Direttore Scientifico dell’Associazione House Hospital onlus – e’ nel passaggio dai progetti preliminari a quelli esecutivi. In Italia finora hanno aperto i battenti circa 80 strutture, tutte concentrate al nord e al centro”. In tutto duemila posti letto, a fronte di una richiesta potenziale di 143.000 persone, ovvero il 90% dei pazienti che muoiono di tumore. A questi bisogna aggiungere l’utenza non neoplastica: 200.000 nuovi casi all’anno. Solo il 25% di malati neoplastici e’ seguito in Hospice, agli altri si offre l’assistenza domiciliare. In Campania ci sono 11 Hospice sulla carta, da 99 posti letto complessivi; in Calabria 7 Hospice e 84 posti letto; in Abruzzo 7 Hospice e 78 posti letto; in Molise 1 Hospice e 17 posti letto, in Puglia 5 Hospice e 40 posti letto. Diversa la situazione del Centro Nord: in Lombardia ci sono già 25 Hospice e 245 posti letto; in Emilia Romagna 21 Hospice e 229 posti letto; in Piemonte 20 Hospice e 221 posti letto; in Toscana 16 Hospice e 166 posti letto; in Veneto 15 Hospice e 136 posti letto. Non va meglio sul fronte della prescrizione degli oppioidi. ”La cura del dolore – continua Cremona – resta nei cassetti dei medici che continuano a firmare poche ricette, nonostante le molte semplificazioni previste per legge. Gli ultimi dati relativi al 2003 confermano che restiamo in coda a quasi tutti i Paesi europei nei consumi dei principali farmaci necessari nel trattamento del dolore, a cominciare dalla morfina. Ebbene l’Italia nel 2003 ha consumato 2,3 milligrammi a persona, contro gli oltre 36 e 41 di Francia e Inghilterra. Anche per le cure del dolore – conclude Cremona – si rischia un pericoloso fai da te che potrebbe dar vita a 21 modelli di Hospice e di assistenza palliativa, tra Regioni all’avanguardia per numero di strutture e formazione dei medici e altre che non hanno nessuna struttura e pochissima cultura di lotta al dolore. Che si profili anche per questo settore il rischio di pazienti in viaggio a caccia di cure adeguate?”.


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