Economia

Napoli: stato di agitazione delle cooperative sociali

A Napoli stato di agitazione e interruzione delle attività delle cooperative dei servizi socio-sanitari. Le convenzioni risalgono al 1995

di Redazione

Il Consorzio di Cooperative Sociali Gesco e le cooperative aderenti dichiarano lo stato di agitazione e l?interruzione delle attività, a partire da oggi, lunedì 1 ottobre 2001, e organizzano per domani, martedì 2 ottobre, un presidio pubblico, alle ore 10.00, presso gli uffici dell?Assessorato Regionale alla Sanità al Centro Direzionale di Napoli. Il consorzio e le cooperative, impegnati in servizi e progetti integrati di assistenza socio-sanitaria, che coinvolgono oltre 300 operatori e molte migliaia di cittadini assistiti, intendono protestare contro insostenibili ritardi dei pagamenti dell?ASL Napoli 1, con cui operano in convenzione, e contro la complessiva carenza di risorse. Nonostante i numerosi solleciti, da tempo l? ASL Napoli 1 non provvede né ad adeguare gli importi delle convenzioni che nella maggioranza dei casi risalgono al 1995, né ad indire nuove gare d?appalto. I ritardi, che costringono il consorzio e le cooperative a continue anticipazioni non più materialmente sopportabili, stanno determinando non solo uno svilimento della qualità degli interventi, con la progressiva perdita delle motivazioni (essenziali per il lavoro sociale) e la mortificazione di numerose professionalità, ma anche forti disagi agli utenti e alle famiglie. È opportuno ricordare che, ad ogni prestazione ed impegno di operatori che svolgono normalmente un lavoro delicato e difficile, corrisponde un rapporto con la parte della società più debole ed esclusa. Si tratta di anziani, minori, disabili, sofferenti fisici e psichici, e dei loro familiari, che spesso trovano, attraverso il rapporto con i servizi delle cooperative e con gli operatori, l?unico legame ed incontro di valore con le istituzioni e le amministrazioni locali. Pur in un quadro importante di innovate politiche socio-sanitarie, gli indirizzi di spesa destinati alle fasce deboli appaiono di tipo residuale, a fronte di una gerarchia di priorità spesso dettata dalle emergenze della spesa farmaceutica o da quella convenzionata. Le risorse impegnate in tal modo, determinano una grave situazione di disagio delle condizioni nelle quali si trova ad operare la cooperazione sociale, che è stata di fatto utilizzata come variabile flessibile, sia nella erogazione di servizi e prestazioni, sia nella gestione dei flussi di tesoreria, benché abbia contribuito in modo determinante ad importanti processi di deistituzionalizzazione del disagio e di costruzione di percorsi di vita indipendente. Per non compromettere i positivi risultati che vengono riconosciuti da numerosi soggetti del mondo scientifico ed accademico e per non rallentare ulteriormente la costruzione di processi innovativi dei servizi integrati socio-sanitari ed il conseguente sviluppo delle pratiche di cittadinanza attiva, il consorzio Gesco e le cooperative sociali sollecitano al Presidente della Giunta Regionale e all?Assessore alla Sanità, la convocazione di un incontro con la Direzione dell?ASL e chiedono che, nell?ambito della programmazione regionale della spesa, sia prevista la costituzione di un fondo di sostegno e sviluppo degli interventi socio-sanitari a favore delle fasce deboli.


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