Formazione

Napoli, l’arcidiocesi in catacomba

di Redazione

Dare prospettive anche professionali a un gruppo di giovani. Recuperare in chiave turistica un patrimonio artistico (le catacombe di San Gennaro extra moenia) e insieme lavorare per la rinascita di un quartiere difficilissimo, il rione Sanità. Sono questi gli ingredienti che rendono veramente esemplare il progetto «Una porta dal passato al futuro» gestito dall’Arcidiocesi di Napoli e sostenuto dalla Fondazione per il Sud (è una delle 89 iniziative di cui riferisce il Bilancio di missione 2008 appena pubblicato). «Un progetto», spiega don Antonio Loffredo, «pensato per sostenere i giovani di questo rione e che avrà ricadute dirette e indirette. Le prime riguardano le circa dieci persone, fra guide e responsabili, che saranno impiegate. Quelle indirette coinvolgono tutto il quartiere, dalla pizzeria alle strutture ricettive, in particolare La casa del Monacone, affidata alla cooperativa sociale La Paranza».
Si capisce perché la fondazione abbia ritenuto di sostenerlo. Tanto più che il progetto agli obiettivi iniziali ne ha aggiunto un altro non meno significativo: consentire che alle catacombe e alle basiliche paleocristiane possano accedere anche le persone disabili. «Abbiamo costruito una prima struttura in legno, con passaggio antiscivolo. Quindi lanciato una raccolta fondi per sostituirla con una definitiva. Ora stiamo pensando alla creazione di percorsi tattili-sensoriali per facilitare anche i portatori di altre disabilità». (M.R.)

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