Cultura

Napoli: i genitori contro la chiusura di S. Francesco a Marechiaro

Riceviamo e pubblichiamo

di Redazione

Il giorno 27 febbraio è stata disposta la chiusura dell’Istituto S. Francesco d’Assisi a Marechiaro dove da alcuni si realizza il Laboratorio Permanente nell’ambito del Progetto Mario e Chiara a Marechiaro per interventi di adeguamento della struttura alla normativa sulla sicurezza.

La sospensione delle attività ha determinato un forte impatto sulle nostre vite di genitori di ragazzi con disabilità e non, che, da tempo, confidavano in un progetto che ha accompagnato, sia i nostri ragazzi che le nostre famiglie, in un percorso di formazione ed integrazione che mai si era realizzato prima nella nostra città.
Per la prima volta a Napoli, grazie al sostegno del Comune di Napoli (Assessorato Politiche sociali e Servizio Politiche per i minori) e dellAsl Na1, i ragazzi con disabilità del Progetto Sole dellASL NA1
e dellAssociazione ACISB ( Ass.idrocefalo e spina bifida) hanno potuto sperimentare un percorso di crescita e di formazione insieme ad altri ragazzi della loro età che pur erano portatore di altri
disagi, non fisici ma sociali, che provenivano dallesperienza del progetto Todos Nos e Teatro Vascello.

Il Laboratorio Permanente è stato veramente per noi genitori la prima occasione in cui le famiglie partecipano alle attività organizzative e decisionali. Separarsi da un figlio in generale è un evento
problematico ma per noi genitori con figli disabili la separazione lo è stato sempre di più e perché in noi era radicata l’idea che i nostri figli non fossero autonomi e che avessero bisogno di noi; ciò ci
rendeva preoccupati ed ansiosi.. Non si può immaginare invece, la gioia e lo stupore provato nello scoprire come, quando hanno partecipato alle attività di Marechiaro, i nostri ragazzi, che credevamo destinati a dipendere integralmente da noi, già dal primo weekend residenziale sapessero rifarsi il letto da soli, iniziassero a gestire autonomamente le proprie necessità fisiologiche, sparecchiassero da soli, facessero insieme teatro, musica e tante altre attività nelle quali si sono riscoperti bravi, e fossero in grado di relazionarsi così profondamente da salutare con tristezza gli altri ragazzi con la speranza di ricontrarli al più presto.

Per la prima volta, inoltre, nella nostra esperienza di genitori di ragazzi con disabilità, abbiamo apprezzato negli operatori una modalità di relazione diversa dal solito atteggiamento pietistico che
gli ha consentito di considerarli non ragazzi disabili ma semplicemente ragazzi. Il progetto ha, in questa direzione, favorito un percorso di responsabilizzazione caratterizzato principalmente da
una rinnovata fiducia nelle capacità dei ragazzi. Infatti, da destinatari delle attività si sono trasformati in operatori e organizzatori delle attività laboratoriali ed hanno, perfino, deciso di testimoniare la loro esperienza attraverso un video ideato da loro con la supervisione di un regista napoletano. Non ci dimenticheremo mai quando uno dei ragazzi con soddisfazione dichiarò, durante la presentazione del video in una scuola, di sentirsi un operatore.

Il Centro di Marechiaro ha rappresentato, inoltre, anche un punto di riferimento per una formazione indirizzata specificatamente a noi genitori rendendoci consapevoli che la mancata autonomia dei nostri ragazzi fosse una conseguenza di un eccesso di protezione da parte nostra. Il percorso di formazione condotto da due mediatrici familiari ci ha permesso di fondare la relazione con i nostri ragazzi su basi rinnovate in cui ha assunto centralità lattribuzione di una fiducia maggiore.

La chiusura del Centro e soprattutto l’indeterminatezza del tempo occorrente per i lavori di ristrutturazione, che potrebbe derivare da lungaggini burocratiche, ha generato, pertanto, una vera angoscia per noi tutti che abbiamo creduto nella realizzazione delle attività educative del progetto Laboratorio Permanente di Marechiaro.

A questo punto, particolarmente preoccupati per limpatto negativo della sospensione delle attività sui nostri figli, ci auguriamo fortemente che i lavori di ristrutturazione non provochino la fine di questa
esperienza ed inevitabilmente la fine di un sogno dei nostri ragazzi di portare a compimento un percorso di vera autonomia.

Le famiglie dei ragazzi del Progetto Sole

Le famiglie dei ragazzi dell’ACISB

Le famiglie dei ragazzi del Teatro Vascello-Todos Nos

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