Cultura

Napoli: famiglia di 20 persone, tutti falsi invalidi

Marito, moglie, i loro tre figli, le due nuore, il genero, due zie del capofamiglia, la madre di quest'ultimo, la cognata, i due consuoceri, quattro cugini, due cognate...

di Gabriella Meroni

Un’intera famiglia, composta da 20 persone, beneficiava di pensioni di invalidita’ non corrispondenti al vero: e’ quanto e’ emerso durante le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Napoli che hanno permesso di accertare una serie di truffe ai danni dell’Inps finalizzate a ottenere il riconoscimento di pensioni di invalidita’ civile e di indennita’ di accompagnamento a persone in realta’ non invalide e comunque mai riconosciute tali per un totale di oltre 3,7 milioni di euro. Al termine delle indagini preliminari – informa una nota del procuratore della Repubblica Giovandomenico Lepore – sono stati notificati avvisi nei confronti di 102 indagati per 318 reati di truffa, falso e corruzione relativi a 82 pensioni di invalidita’. Alle indagini, coordinate dai pm D’Avino e Fragliasso e condotte dalla squadra mobile della questura di Napoli, hanno collaborato gli uffici Inps di Arzano, Pozzuoli e Napoli. I fatti accertati – prosegue la nota di Lepore – sono stati commessi sino al giugno 2005 ed il totale delle prestazioni pensionistiche indebitamente erogate ammonta a 3.770.000 euro. Secondo quanto accertato, il riconoscimento delle pensioni di invalidita’ civile non rispondenti al vero e’ stato ottenuto con modalita’ diverse: attraverso falsi decreti prefettizi di invalidita’ civile, attraverso verbali di visita medica della Commissione medica provinciale o delle Asl non rispondenti al vero o con sentenze del giudice civile materialmente falsate o basate su perizie mediche ideologicamente false. Tra i beneficiari delle indennita’ falsamente ottenute, e’ risultato un intero nucleo familiare composto da almeno 20 persone: marito, moglie, i loro tre figli, le due nuore, il genero, due zie del capofamiglia, la madre di quest’ultimo, la cognata, i due consuoceri, quattro cugini, due cognate del figlio e la cognata della figlia, beneficiavano tutti di pensioni di invalidita’ non rispondenti al vero. Durante le indagini, inoltre, sono stati accertati, anche fotograficamente, casi di persone beneficiarie di indennita’ di accompagnamento titolari di patenti auto e sorprese alla guida dell’autovettura o mentre camminavano a piedi da sole e autonomamente.


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