Sostenibilità
Napoli cambia volto, una partnership tra pubblico e privato la trasforma così
Nel capoluogo partenopeo arriva il Giro d’Italia della Csr, che diventa un'occasione per presentare i progetti innovativi che disegnano il futuro della città. Oltre al Comune di Napoli, aderiscono altri 40 soggetti che hanno dato vita a una forma innovativa di partenariato
di Redazione

Napoli mostra il nuovo volto della città attraverso il Giro d’Italia della Csr, l’evento itinerante del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, in programma giovedì 3 aprile alle 9:30 all’Università di Napoli Parthenope, in via Generale Parisi 13. Il titolo della tappa è “La collaborazione pubblico-privato per una nuova idea di città”. Nel corso della mattinata saranno presentati alcuni progetti innovativi per il futuro del capoluogo partenopeo, oggi al centro di un’importante riqualificazione urbana volta a ripensare i suoi spazi, dagli edifici alle piazze sino alle aree verdi, sia dal punto di vista energetico sia per la vivibilità.
«Per migliorare la vita di chi abita, studia e lavora nelle città, è necessario ottimizzare le risorse e creare sempre nuove alleanze tra pubblico e privato», è il parere di Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone. «Una città può diventare più sostenibile se adotta una visione inclusiva, responsabile, condivisa tra i diversi attori sociali».
Ad aprire i lavori della tappa saranno Filomena Buonocore, professore ordinario di organizzazione aziendale dell’Università di Napoli Parthenope; la stessa Rossella Sobrero; Luigi Lepore, coordinatore del corso di laurea in Management pubblico, e Domenico Salvatore, coordinatore del corso di laurea in Economia aziendale e green economy dell’Università “Suor Orsola Benincasa”. I due atenei collaborano alla realizzazione della tappa.
La parte centrale della tappa napoletana del Giro d’Italia della Csr riguarda i progetti innovativi in atto sul territorio, tra cui “La bella piazza”, un’iniziativa di co-gestione degli spazi pubblici avviata alcuni mesi fa con l’obiettivo di trasformare piazza Garibaldi, una delle principali piazze della città, in un luogo accogliente e inclusivo. L’intervento, partito dall’associazione Est(ra)Moenia che ha creato un’ampia alleanza tra cooperative sociali e associazioni, prevede l’affido all’Ats degli otto chioschi presenti nella piazza, per realizzare iniziative sociali e commerciali, un servizio giornaliero di spazzamento e svuotamento cestini, la manutenzione del verde e delle aree giochi e sportive. E poi, l’istituzione di una Portineria di quartiere, un presidio sociale di prossimità, eventi culturali, percorsi di animazione socioeducativa e altre attività per coinvolgere un pubblico sempre più ampio di persone. Oltre al Comune di Napoli, aderiscono altri 40 soggetti pubblici e privati che hanno dato vita a una forma innovativa di partenariato replicabile in altre zone di Napoli e anche in altre città italiane.
Anche i Quartieri Spagnoli, altro luogo-simbolo di Napoli, sono al centro di un progetto di riqualificazione urbana che verrà presentato durante la giornata da parte della Fondazione Quartieri Spagnoli – Foqus che, all’interno dell’ex monastero cinquecentesco di Montecalvario, restaurato e rifunzionalizzato, ha realizzato un nido, scuole d’infanzia, primarie e secondarie; inoltre, ospita un centro di abilitazione rivolto a bambini, ragazzi, giovani con disabilità e le loro famiglie, e accoglie enti di formazione, imprese e attività produttive che hanno innescato un profondo processo di cambiamento di uno dei quartieri più complessi d’Europa.

Il futuro di Napoli, tuttavia, non ruota soltanto attorno alla riqualificazione urbanistica, bensì all’applicazione delle nuove tecnologie al servizio della collettività. È il caso della convergenza tra droni, mobilità aerea urbana e logistica intelligente, che presto potrebbe trasformare Napoli in una delle città capaci di riscrivere il proprio futuro attraverso il volo. Anche in questo caso, i partenariati pubblico-privati sono la leva strategica scelta per accelerare le sperimentazioni e definire regole condivise. Le pubbliche amministrazioni, infatti, possono abilitare il cambiamento mettendo a disposizione infrastrutture, spazi urbani e strumenti normativi, mentre il settore privato porta competenze tecnologiche, capitale e capacità operativa. In questo modo, nel breve periodo, Napoli potrebbe avere un servizio di delivery medicale con droni in aree remote, test in zone a traffico limitato, controllo di infrastrutture critiche, attività di “drone detection”.
Il modello dei partenariati pubblico-privati rappresenta un valore aggiunto, portato alla tappa partenopea del Giro anche dall’esempio della Casa delle tecnologie emergenti di Napoli – Cte Infiniti Mondi. Si tratta di un ecosistema di innovazione basato su tecnologie chiave come 5G, IoT, Intelligenza artificiale, Blockchain e realtà aumentata/virtuale. Questo progetto, guidato dall’amministrazione comunale di Napoli con il supporto di diversi partner, punta a creare sinergie tra istituzioni, imprese e cittadini per un futuro sostenibile e inclusivo. L’intervento si propone anche di esplorare il contributo delle tecnologie emergenti alla trasformazione sociale e alla competitività territoriale.
La buona riuscita di qualsiasi processo di rigenerazione urbana passa anche dall’aumento di capitale culturale e ambientale. È il caso della rigenerazione che Officina Keller, fondata dall’architetto Antonio Giuseppe Martiniello, ha pensato per il Complesso monumentale di Santa Caterina a Formiello, in Porta Capuana. Il progetto pilota, che ha coinvolto principalmente l’ex Lanificio del Complesso, non ha riguardato solo il restauro, bensì ha tenuto in considerazione quanto la vita e la conservazione di un luogo dipendano fortemente dalle relazioni che lo abitano. Il Chiostro Piccolo dell’ex Lanificio è diventato così uno spazio espositivo, un laboratorio di cucina e un luogo di confronto tra artisti, associazioni e operatori locali. La stessa Officina Keller ha scelto di risiedere nel sottotetto di uno dei bracci del chiostro. Qui, oggi, giovani designer si interfacciano con artigiani, vecchi modi di produrre si confrontano con le nuove tecnologie, artisti contemporanei mettono a disposizione il loro sapere per attività sociali, grazie al lavoro di artisti e associazioni uniti da un importante obiettivo comune.
La rigenerazione culturale viene portata avanti con impegno anche dall’associazione American Friends of Capodimonte – Afc, una Fondazione di diritto americano costituita da industriali statunitensi amanti dell’arte, resa celebre in passato per la presidenza del direttore Riccardo Muti. L’attuale presidente onorario, Giovanni Lombardi, è il fondatore della prima sustaintech in Italia, la Tecno Group, e nel 2021 ha lanciato in Borsa il Polo della sostenibilità. Un esempio di imprenditoria illuminata, premiato nel 2021 dall’Università Bocconi per il suo mecenatismo, che ha regalato alla questura di Napoli la stazione investigativa più innovativa d’Italia, finanziato la mostra “Napoli a Parigi” al Louvre e donato alla città la Coppa Flora di Vincenzo Gemito e il ritratto di Carlo III di Borbone.
Ad animare il confronto sui progetti, sulle sinergie e sulle ricondivisioni future di questi esempi saranno Maria Grazia Falciatore, capo di gabinetto del Comune di Napoli; Giovanni Lombardi, presidente di Tecno Group; Mariangela Contursi, direttore generale della Società per l’innovazione, la cooperazione e l’internazionalizzazione; Elena de Filippo, presidente della cooperativa sociale Dedalus; Angelo Giuliana, direttore generale MediTech Competence Center; Felice Catapano, director of strategy Enav Group; Renato Quaglia, direttore generale della Fondazione Quartieri Spagnoli; Antonio Martiniello, fondatore di Officina Keller. La tappa di Napoli sarà conclusa dall’intervento di Marco Esposito, professore ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Napoli Parthenope. Il prossimo appuntamento del Giro d’Italia della Csr è in programma a Roma il 14 aprile 2025.
Credits: foto Kelly su Pexels (apertura) e Salone Csr e innovazione sociale
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