Formazione

Napoli, apre la libreria dei Sud del mondo

Si chiama Tamu, dal nome di un’eroina berbera, nasce da un’idea di due amici 27enni ed è una libreria indipendente dedicata a Nord Africa, Medio Oriente, alle tematiche del colonialismo e post-colonialismo e alle migrazioni

di Cristina Barbetta

In via Santa Chiara, nel centro storico di Napoli, ha aperto Tamu, libreria indipendente dedicata a Nord Africa, Medio Oriente, e ai Sud del mondo. E’ un progetto ideato da due amici, Cecilia e Fabiano, entrambi 27enni, che si conoscono dai tempi dell’università, a Bologna, e che hanno beneficiato di un finanziamento dell’agenzia Invitalia per l'imprenditoria giovanile per avviare l’attività.

L’idea di Tamu, che prende il nome da un’eroina berbera che combatte contro i colonizzatori francesi-e che è il personaggio di un libro della scrittrice marocchina Fatima Mernissi-, è di fare scoprire letteratura, storia, politica e società dei Paesi che si trovano a sud e a est del Mediterraneo, ma anche di «mettere al centro la relazione»: «Per noi i libri sono un pretesto per stringere legami, e dibattere dell’attualità dei paesi nordafricani e mediorientali», dicono Cecilia e Fabiano. La libreria nasce quindi per mettere le persone che la frequentano in contatto tra di loro e e per «contrastare l'ondata di razzismo di questo difficile momento storico».

Si legge accanto a questa foto, sulla pagina Facebook di Tamu:
«Eccoci qua, Cecilia e Fabiano, 27 anni.
Quando ci siamo conosciuti a Bologna da studenti non avremmo mai pensato di catapultarci in quest'avventura. Ora parliamo di libri, relazioni e incontri, cerchiamo la nostra via per sfidare il linguaggio dell'odio razziale e combattere la sensazione di precarietà che accomuna la nostra generazione e non solo.
Non sarà semplice, ma noi siamo carichissimi».

La libreria, inaugurata a settembre, è concepita anche come luogo fisico di produzione culturale: sono in programma corsi, laboratori di lingua, di musica, di scrittura creativa e incontri con gli autori, tutte iniziative che i fondatori si augurano assicurino la sostenibilità economica del progetto. Trova spazio un’ampia offerta di narrativa e poesia per adulti e per ragazzi, che include anche una selezione di fumetti e graphic novel. C’è inoltre una sezione di saggistica e testi in lingue diverse dall’italiano, come l’arabo.

Per noi i libri sono un pretesto per stringere legami, e dibattere dell’attualità dei paesi nordafricani e mediorientali

Cecilia e Fabiano, fondatori della libreria Tamu

Molti i temi trattati dai testi: si va dal ruolo della donna nella società, alle migrazioni, ai conflitti e i tabù sociali, alla religione, al colonialismo, e tanti altri.

Parliamo di libri, relazioni e incontri, cerchiamo la nostra via per sfidare il linguaggio dell'odio razziale e combattere la sensazione di precarietà che accomuna la nostra generazione e non solo. Non sarà semplice, ma noi siamo carichissimi

Cecilia e Fabiano, fondatori della libreria Tamu

Cecilia, calabrese, e Fabiano, di Latina, si sono trasferiti da pochi mesi a Napoli proprio per dar vita lì al loro progetto. La scelta non è casuale: non solo la città partenopea è sede dell’università Orientale, che può trarre beneficio dai testi della libreria, ma «è anche un territorio ricco di manifestazioni ed eventi culturali legati al Mediterraneo, e una città del Sud, che con gli altri sud condivide la capacità di avere una grande specificità culturale e una resistenza all’omologazione».

Le foto sono della pagina Facebook di Tamu.

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