Cultura

Napoli, al via la seconda edizione del giocattolo sospeso

Ritorna l’iniziativa promossa dall’assessorato ai giovani e da quello delle pari opportunità del comune della città partenopea. Per Natale compra un gioco e lasciane un altro pagato per un bimbo che non può permetterselo. Lo scorso anno il progetto ha riscosso un grande successo con oltre 1000mila giocattoli “sospesi”

di Anna Spena

Tutto è nato con il caffè sospeso. A Napoli la tradizione vuole che quando un cliente ordina un caffè sospeso, si trova a pagarne due pur ricevendone uno solo. In questo modo, quando una persona bisognosa entra nel bar può chiedere se c'è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione di una tazzina di caffè come se gli fosse stata offerta dal primo cliente.

A Natale tutti I bimbi vorrebbero dei giochi ma non tutte le famiglie, hanno la possibilità di far fronte a queste richieste e così l'Assessorato ai Giovani del Comune di Napoli anche quest'anno promuove l'iniziativa solidale del "Giocattolo sospeso".

Attraverso il "Giocattolo sospeso" chiunque lo voglia può, come si fa tradizionalmente con il caffè sospeso, acquistare un gioco da lasciare nei negozi di giocattoli e librerie che aderiscono all'iniziativa e permettere a chi ne ha bisogno di ritirarlo.

L'iniziativa, lanciata lo scorso anno, ha riscosso un grande successo e ha permesso, grazie alla generosità di centinaia di cittadini napoletani e non, la raccolta di circa 1000 giocattoli "sospesi" che sono stati consegnati nel periodo natalizio o distribuiti ad associazioni che da anni lavorano con i bambini su tutto il territorio cittadino: da Secondigliano a Barra, dalla Sanità a Pianura.

Quest'anno la manifestazione giunge alla seconda edizione e le regole per partecipare sono le seguenti: l'acquirente ritirerà lo scontrino fiscale emesso al momento dell'acquisto e il negoziante prenderà nota, in un apposito registro, del nominativo del donatore, della data di acquisto, del numero seriale dello scontrino e del modello di giocattolo prescelto.

Le persone che lo richiederanno potranno ritirare il dono consegnando copia del proprio documento d'identità in corso di validità al negoziante, che rilascerà uno scontrino fiscale con importo pari a zero o ricevuta fiscale recante la dicitura "corrispettivo non pagato" e conserverà le copie dei documenti di identità di coloro che beneficiano del dono, per un successivo riscontro.

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