Famiglia
Napoli: 6 milioni per la promozione delle imprese sociali
Presentato a Napoli,questa mattina, il progetto "Il sociale si fa impresa"
È una delle più importanti misure lanciate finora a sostegno dell?economia sociale in Campania e creare nuove opportunità lavorative: Si tratta de Il Sociale si fa impresa, progetto finanziato dalla Regione con fondi europei e gestito dall?ATI Inter/Azione, costituita da L?APE – l?Agenzia per la Promozione della Cooperazione Sociale (ente capofila), il consorzio di cooperative sociali Gesco, Cidis Onlus, Alisei Ong e il consorzio CGM. Articolato in quattro azioni, il progetto finanzia per sei milioni e mezzo la creazione di imprese sociali, il consolidamento di quelle già esistenti e l?avvio di percorsi lavorativi per soggetti svantaggiati.
Il Sociale si fa impresa realizza l?iniziativa Sovvenzione Globale – Piccoli Sussidi della Misura 3.4 del POR (Programma Operativo Regionale della Campania), un nuovo strumento finalizzato a far crescere il sistema del no profit in Campania e a favorire l?inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio sociale: ex detenuti, immigrati, donne vittime di tratta, ex alcolisti ed ex tossicodipendenti, disabili e sofferenti psichici.
Il progetto è stato illustrato oggi nel corso di un seminario presso l?Istituto Banco di Napoli Fondazione, a cui hanno partecipato Massimo Angrisano, Dirigente regionale Responsabile di Misura, Sergio D?Angelo, responsabile dell?ATI Inter/Azione; Marco Musella, professore di Economia Politica all?Università Federico II; Maria Teresa Terreri, referente del coordinamento dell?Ati Inter/Azione.
Il Sociale si fa impresa si rivolge a strutture operanti del settore dei servizi sociali – associazioni di promozione sociale, società cooperative, organizzazioni di volontariato, fondazioni, ong e onlus, anche in partenariato – per le quali prevede: agevolazioni finanziarie per la qualificazione dei servizi; contributi per la creazione di micro-imprese e per percorsi di inserimento lavorativo con una fase di formazione. Per sostenere il consolidamento di imprese già esistenti, facendo fronte al problema della scarsa capitalizzazione delle imprese sociali, un?ultima azione del progetto prevede la sottoscrizione di capitale sociale e l?erogazione di prestiti partecipativi.
Il progetto si avvale della collaborazione di partner istituzionali ed economici, Università, Agenzie di Sviluppo locale, Assessorati Provinciali e Comunali, Asl, Associazioni datoriali e sindacali, organismi e Associazioni senza fini di lucro.
?In Campania – spiega Sergio D?Angelo – sono almeno mille le organizzazioni sociale di tipo imprenditoriale, che impiegano circa 20mila operatori in servizi soprattutto di welfare. Circa la metà delle organizzazioni è costituita da cooperative sociali, il 30% delle quali di tipo B (cooperative che hanno nella compagine sociale anche un certo numero di persone in condizioni di svantaggio sociale, ndr.). Sono loro i destinatari primari del progetto, visto che nella nostra regione su un milione di disoccupati alcune decine di migliaia è rappresentata da persone disabili, sofferenti psichici, immigrati, ex tossicodipendenti, alcolisti, persone che hanno in partenza maggiori difficoltà ad accedere al mercato del lavoro. ?Il Sociale si fa impresa? per agevolare la crescita qualitativa dei soggetti del privato sociale, dotandoli di strumenti efficienti affinché possano contribuire a dare efficienza al sistema pubblico di welfare, in una logica di collaborazione e non di sostituzione del servizio pubblico?.
Il bando per accedere ai finanziamenti delle varie azioni e l?Avviso Pubblico per gli enti di formazione (chiamati a gestire l?offerta formativa, sostenere le competenze e riqualificare le azioni imprenditoriali da finanziare) sono entrambi sul Burc della Regione Campania del 6 giugno 2005, on line sui siti www.regione.campania.it e www.ilsocialesifaimpresa.it
Il termine per partecipare al bando è il 5 agosto 2005, quello dell?Avviso Pubblico è il 26 giugno 2005.
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