Famiglia

Naomi, la sfilata più bella

La visita delle Venere Nera alla sede dell’“Associazione tempo libero handicappati” è stata una vera festa, fra abbracci sinceri e promesse per il futuro

di Federico Cella

«Naomi, Naomi, da questa parte, no, da quest?altra. Naomi, Naomi…». E lei, la donna più bella del mondo (giudizio suscettibile di ben poche contestazioni), si gira e dispensa sorrisi e baci. Gratis. Stavolta i destinatari di tante attenzioni non sono i fotografi, accatastati l?uno sull?altro per strappare attimi rivendibili di questa bellezza, ma Lello, il preferito, e poi Marco, Carmen, Fabrizio, Lorenzo: i ragazzi dell?Atlha (Associazione tempo libero handicappati), che hanno vissuto con Naomi Campbell un pomeriggio sotto i riflettori. E che, come recita il motto dell?associazione milanese, sono diventati ?da dimenticati, a protagonisti del proprio tempo?.

Premiata per l?impegno sociale
I giornali vi hanno parlato delle lacrime di amarezza di Naomi per le incomprensioni con i fratelli Versace, noi vogliamo raccontarvi i sorrisi spontanei che la Venere Nera ha dispensato in quell?inatteso e strano pomeriggio di solidarietà. Tutto inizia in modo molto formale al trentesimo piano del Pirellone, sede della Regione Lombardia. Dove il presidente Roberto Formigoni consegna alla top model un premio per il suo impegno sociale (l?iniziativa era del ?Comitato solidarietà 2000? che vuol concretizzare il connubio tra moda e solidarietà). Naomi stessa presenta l?iniziativa, provando a prendere per mano quella che pare più un intenzione che un progetto: «Presenzierò io stessa ogni anno, durante la Settimana della moda, e ci occuperemo ogni volta di una realtà diversa, bambini in difficoltà, anziani, donne maltrattate. Non ci fermeremo, lo prometto, e personalmente verificherò che le attrezzature fornite vadano a finire dove c?è bisogno».
Così ora i volontari, ma soprattutto i ragazzi di Atlha, avranno un nuovo pulmino per il trasporto dei disabili, e altri quattro seguiranno. Vera manna dal cielo per l?associazione milanese nata per promuovere interventi a favore dei disabili e delle loro famiglie, organizzando per i ragazzi vacanze estive, cene e feste danzanti, programmi sportivi e formativi. «Perché nessuno di noi vive solo di famiglia, scuola e lavoro. E ciò vale, naturalmente, anche per i ragazzi disabili, che sono persone, non una ?categoria? di persone», ci spiega il presidente di Atlha, Giovanni Libreri. «E questa importante iniziativa ha proprio il valore di far conoscere queste realtà e il loro valore al grande pubblico». Il grande sogno dell?Atlha (la sede è in via De Castillia 21, tel. 02.607 0564) è trasformare la Cascina Bellaria, un fatiscente edificio comunale, in un centro polifunzionale per giovani portatori di handicap.
Così, in un piovoso pomeriggio milanese i ragazzi attendono l?arrivo di una delle icone più famose in questo mondo votato all?immagine. Nessuna emozione, molta curiosità, e c?è anche chi è scocciato, come Marco: «Non ho ancora mangiato e voglio andare a casa. No, non trovo bella Naomi Campbell e sono stufo di aspettarla».

«Io, responsabile verso gli altri»
Ma quando Naomi arriva, l?incantesimo si compie: quella che sembrava solo un?iniziativa promozionale, si trasforma in un giorno di festa. Per tutti e anche per la top che, liberatasi dell?opprimente regia, può dar concretezza a parole che apparivano un po? vuote nella caotica conferenza stampa: «Ho la fortuna di poter usare la mia immagine per aiutare chi sta male e ha problemi. Purtroppo nel mondo molti soffrono, in particolare i più piccoli e gli anziani. Il mio ruolo mi porta ad avere grosse responsabilità verso gli altri, e ho tutta l?intenzione di assumermele».
L?immagine della donna da cento milioni di lire al giorno (il cachet di Naomi per le sfilate) lascia il posto a quella di una ragazza impegnata per i diritti dei suoi fratelli di colore e che ha rilanciato il suo messaggio di pace al fianco di Nelson Mandela. Una ragazza ?quasi? normale di 29 anni, che ora si diverte a tagliare e distribuire fette di torta agli scatenati ragazzi di Atlha. La più grossa va a Lello, vero ?pierre? che non abbandona Naomi un momento, riempiendola di abbracci affettuosamente ricambiati. Ma la prima fetta tocca a Marco, ancora arrabbiato perché Naomi gli ha fatto saltare il pranzo: le parole non servono, basta uno sguardo tra coetanei, e una fetta di torta, perché si trovino subito simpatici. Una piccola fetta di Sacher fatta in casa, infatti, Naomi se la taglia anche per sé. Ma la modella non resta solo cinque minuti nella Cascina dell?Atlha – quanti basterebbero per giornalisti e fotografi -, ma per un?ora tiene davvero compagnia, e si fa tener compagnia dai ragazzi e dai volontari dell?associazione: mangia e scherza, prova a parlare con loro (malgrado l?ostacolo della lingua), li abbraccia e si lascia abbracciare.
Ed è probabile che quel modellino d?aereo, fatto dai ragazzi con lattine riciclate, non sia destinato a finire in cima a un mucchio di regali anonimi fatti da tanti ammiratori. «Non parliamo troppo del rapporto tra moda e handicap: di parole ne sono state spese, ma nella sostanza si fa quasi niente», ci spiega Naomi, con un micidiale battito di ciglia. «Che si lavori in banca o sulle passerelle, non bisogna mai dimenticare chi ha bisogno. In ogni Paese in cui mi trovo, ho sempre presente questa regola e cerco di fare qualcosa. È una responsabilità che dovrebbero sentire tutti».

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