Politica
Nannicini: non lasciare solo il Terzo settore
Il senatore democratico ha presentato emendamenti al #CuraItalia e due ordini del giorno: «La mia speranza è che il governo non si limiti a leggerlo e dare un parere favorevole con la formula di rito “si valuti l’opportunità di”, ma prenda un impegno preciso di farsi carico di tutte queste risposte da dare al terzo settore già nel mese di aprile»
Se ieri avevamo cento ragioni per ricordarci del ruolo fondamentale del terzo settore in Italia e nel mondo, oggi ne abbiamo mille. Il terzo settore sta giocando un ruolo fondamentale in questa emergenza. Nonostante le enormi difficoltà, resta in prima linea nei progetti di assistenza a favore dei più deboli e a sostegno delle strutture che stanno assistendo pazienti COVID-19. E il suo contributo sarà ancora più importante nel post-emergenza, per affrontare la ricostruzione del nostro tessuto sociale, di chi avrà perso le certezze e si ritroverà a dover affrontare la vita nel "mondo nuovo" post Coronavirus.
Dobbiamo alzare il livello di sicurezza per operatori e volontari che sono a diretto contatto con persone con disabilità, anziani non autosufficienti, persone in difficoltà e, di conseguenza, servono risorse, per mettere tutti gli enti e le associazioni nelle condizioni di continuare il loro enorme lavoro sociale. Per questo ho presentato con un emendamento che propone l’anticipazione per loro del 5×1000 sia del 2018 sia del 2019. Non sono nuove risorse, sono già previste dalle leggi di bilancio e spettano già alle organizzazioni del terzo settore come da indicazioni dei contribuenti. Si tratta solo di anticiparle in un momento di difficoltà ed emergenza così grave come giustamente ricorda Vita. Poi, per dare ulteriore liquidità, è importante rinviare il pagamento delle utenze e delle scadenze fiscali, così come sarebbe necessario riconoscere agli enti del terzo settore le stesse misure emergenziali previste per le imprese (sospensione dei mutui, sanificazione degli ambienti, credito d’imposta per i canoni di locazione, sospensione degli avvisi bonari).
Sono tutte proposte che ho fatto confluire in un ordine del giorno al Senato (in allegato a fondo pagina) che accompagna il mio emendamento di cui sopra (purtroppo non ci è stato concesso di fare tutti gli emendamenti che ritenevamo utili).
La mia speranza è che il governo non si limiti a leggerlo e dare un parere favorevole con la formula di rito “si valuti l’opportunità di”, ma prenda un impegno preciso di farsi carico di tutte queste risposte da dare al terzo settore già nel mese di aprile. Va fatto, e va fatto subito.
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