Nazione guida della riscossa dell’Africa in tema di green energy è la Namibia, il cui governo sta ultimando il primo progetto di produzione autonoma di energia rinnovabile nel Paese. 26 milioni di ettari del territorio namibiano sono coperti da boscaglia infestante, che «sta contribuendo alla desertificazione del territorio», ha spiegato il ministro dell’Ambiente e del Turismo. La soluzione? La Desert Research Foundation della Namibia (Drfn) ha progettato un sistema di impianti che convertiranno la boscaglia invasiva in elettricità, rifornendo così l’intera rete del Nord del Paese. Secondo gli studi fatti dal centro di ricerca namibiano in collaborazione con l’Unione Europea, il sistema funzionerà convertendo la biomassa in gas. «Una singola pianta produrrà solo 0.25 MW, ma stiamo valutando la creazione di 200 impianti in Namibia, in grado di fornire circa il 20% del fabbisogno energetico nazionale», spiega Robert Schultz, il coordinatore dei progetti energetici di Drfn.
Il buon vento del Kenya
Il governo spagnolo nell’ultimo mese ha investito 110 milioni di euro in Kenya per la costruzione di un impianto eolico sul lago Turkana, ma le energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale sono al centro del dibattito in corso in numerosi Paesi africani, Kenya e Nigeria in prima fila. Proprio in Nigeria il direttore della Nigerian Export Import Bank ha sottolineato la necessità di passare dall’uso del petrolio all’energia verde entro i prossimi dieci anni.
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