Volontariato

Nagasaki: dopo 61 anni, rabbia e condanna

Il sindaco, Iccho Ito, ha condannato la corsa mondiale al nucleare: "Le potenze nucleari non si stanno impegnando a sufficienza contro la riduzione dell'arsenale nucleare"

di Redazione

Circa 4.600 persone, sopravvissuti e giovanissimi, hanno osservato oggi con un minuto di silenzio il 61.mo anniversario del bombardamento atomico americano di Nagasaki. Alla commemorazione ha partecipato anche il primo ministro Junichiro Koizumi. “Fat man”, come fu soprannominato l’ordigno che si abbatte’ sulla importante citta’ portuale del Giappone meridionale, fece piu’ di 70.000 vittime. Le sue dimensioni erano ancora piu’ grandi di quelle di “Little boy”, la bomba atomica ameriacana sganciata tre giorni prima su Hiroshima. Nel suo discorso il sindaco, Iccho Ito, ha condannato la corsa mondiale al nucleare: “Sessantuno anni dopo il bombardamento, la citta’ di Nagasaki – ha affermato – e’ piena di rabbia e frustrazione. Le potenze nucleari non si stanno impegnando a sufficienza contro la riduzione dell’arsenale nucleare”. Egli ha puntato il dito contro gli Stati Uniti per aver fatto un accordo con l’India sull’uso civile del nucleare, e contro Iran, Israele e Pakistan per programmi nucleari palesi o presunti, nonche’ contro la Corea del Nord.


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