Supporto e orientamento
Nabila, un numero verde per i migranti con disabilità
Secondo le stime dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, in Italia si contano circa 199mila migranti con disabilità. Un progetto dell’Ufficio Immigrazione Arci nazionale, realizzato con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, offre supporto e orientamento a migranti e rifugiati in condizioni di vulnerabilità

Un help desk per offrire supporto e orientamento a migranti e rifugiati con disabilità e altre condizioni di vulnerabilità. Si chiama Nabila, è un progetto dell’Ufficio Immigrazione di Arci nazionale realizzato con il sostegno della presidenza del Consiglio dei Ministri, grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Irpef. Il servizio, che si propone come una porta d’accesso ai servizi e ai diritti garantiti dalla normativa italiana ed europea, prevede una linea telefonica gratuita (il numero verde 800 999 977) atti
va su tutto il territorio nazionale, a cui rivolgersi anche per prenotare appuntamenti in presenza all’Ufficio Immigrazione dell’Arci a Roma.
Vulnerabilità in numeri
La vulnerabilità di una persona non è una condizione fissa: cambia nel tempo in base a fattori individuali, sociali e ambientali. Non si tratta soltanto di una fragilità personale, ma del risultato di un’interazione tra le caratteristiche individuali, il contesto di vita e il percorso migratorio. Diversi fattori possono incidere sulla capacità di affrontare difficoltà e rischi: anche eventi esterni, come crisi economiche, conflitti, catastrofi naturali o cambiamenti politici, possono amplificare o attenuare la vulnerabilità individuale.
Il progetto Nabila si basa sulla convinzione che la vulnerabilità possa essere ridotta attraverso il supporto sociale, l’accesso a risorse adeguate e lo sviluppo di competenze personali. Riconoscere la vulnerabilità come un processo dinamico permette di intervenire in modo più efficace, promuovendo politiche e azioni che rafforzino la resilienza individuale e collettiva, trasformando situazioni di fragilità in opportunità di crescita e adattamento.

Quello delle persone migranti con disabilità è un fenomeno ancora poco conosciuto e caratterizzato da una grande difficoltà nella raccolta e nella sistematizzazione dei dati. In una nota diffusa dall’Arci, vengono elencati i numeri: «Secondo le stime dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), in Italia si contano circa 199mila migranti con disabilità. Il Rapporto Annuale Sistema di Accoglienza e Integrazione (Sai) segnala che, nel 2023, il 4,6% delle 54.512 persone accolte nei centri presentava una forma di disabilità fisica, psichica o cognitiva. Altre stime indicano che tra il 5% e il 10% dei richiedenti asilo e rifugiati soffre di una forma di disabilità, spesso aggravata dalle condizioni di viaggio e accoglienza». Nonostante questi numeri, i servizi disponibili restano in gran parte inaccessibili o non adeguatamente specializzati. Le barriere linguistiche, culturali e burocratiche rendono ancora più difficile l’accesso a diritti fondamentali come l’assistenza sanitaria, il riconoscimento dell’invalidità civile o il supporto legale.
Uno strumento unico, nazionale e gratuito
Nabila risponde a questa esigenza con uno strumento unico, nazionale e gratuito, che si rivolge ai migranti con disabilità e a tutte le figure professionali coinvolte nella loro accoglienza, tutela e integrazione. Grazie a una rete di interpreti, mediatori socio-linguistici e avvocati che già collabora con il numero verde per richiedenti asilo e rifugiati dell’Arci, promuove un servizio diffuso in grado di fornire consulenza specialistica e di comunicare nella lingua madre degli utenti grazie alla chiamata a tre (utente/mediatore linguistico/operatore). «La possibilità di comunicare in anonimato, con il supporto costante di un mediatore culturale, e di scegliere il momento in cui usufruire del servizio e fornire i propri dati sensibili, lascia un margine di autonomia che può essere molto importante per chi è vittima di migrazioni forzate», si legge nella sezione dedicata sul sito dell’Arci.
Gli obiettivi sono molteplici: facilitare l’accesso ai diritti e alle prestazioni sociali per le persone straniere con disabilità, fornire supporto legale su questioni relative a permessi di soggiorno, accesso al collocamento mirato, supporto richiesta di invalidità, riconoscimento della disabilità e tutela legale, offrire orientamento su servizi sanitari, assistenziali e opportunità di inclusione sociale, sensibilizzare istituzioni e comunità sulle difficoltà che le persone straniere con disabilità affrontano quotidianamente.
Per facilitare l’accesso ai servizi sul territorio, il progetto Nabila ha avviato l’aggiornamento della mappatura presente su JumaMap, portando a 205 il numero di sportelli dedicati alle persone con disabilità in tutta Italia, grazie alla collaborazione con la Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie (Fish). È inoltre già attiva anche una sezione informativa, tradotta in 17 lingue, dedicata alla domanda di invalidità civile.
Fotografia di Emmanuel Ikwuegbu su Unsplash
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