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N. Klein: non lasciate che Bush compri le ong
L'autrice di No Logo lancia l'allarme: il prossimo obiettivo degli Usa sono le ong
Il prossimo “target” della guerra preventina di Bush? «Né la Siria né la Corea del Nord», denuncia l’autrice di No Logo Naomi Klein sulle pagine del quotidiano inglese Guardian, «sono le ong».
In particolare, spiega la Klein, «quelle che aiutano l’opinione pubblica a ribellarsi contro le bombe e i marchi americani». L’autrice di No Logo svela quali sono le azioni intraprese dall’Amministrazione Bush contro le organizzazioni non governative.
Prima fra tutte, il discorso che Andrew Natsios, a capo dell’agenzia di aiuti USaid, ha rivolto il 21 maggio durante una conferenza organizzata dalla rete di ong InterAction: «Senza mezzi termini, ha chiesto alle ong di diventare un braccio operativo della politica estera americana. Pena il ritiro dei fondi».
Secondo, l’attacco che l’Amministrazione Bush lancia alle ong tramite “Ngo Watch”: un’iniziativa lanciata American Enterprise Institute and the Federalist Society for Law and Public Policy Studies, think thank molto vicini alla Casa Bianca, che l’11 giugno hanno lanciato un sito Internet su cui dare informazioni trasparenti in merito alle ong. «Ma il reale obiettivo del sito», denuncia Klein, «è gettare fango sulle ong che si battono per mantenere la loro neutralità e si permettono di parlare male di Bush».
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