Formazione

Myanmar/5: boom di importazioni di legno

La denuncia di Coldiretti: hanno avuto una crescita record del 43%. Altro che embargo...

di Redazione

“In Italia hanno avuto una crescita record del 43% le importazioni di legno e derivati dal Myanmar (ex Birmania), proprio mentre da parte delle Autorita’ internazionali sono allo studio sanzioni economiche di fronte alla dura repressione in atto nei confronti della pacifica protesta popolare”. Lo denuncia la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre del 2007 sul commercio estero, sottolineando che “l’analisi conferma la necessita’ di coniugare il processo di liberalizzazione degli scambi con regole per garantire l’eticita’ dei prodotti sul mercato e misure di trasparenza sull’origine dei prodotti per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli”. “Il rispetto dei diritti civili, delle norme sociali e dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini rappresentano -sottolinea la Coldiretti- e’ priorita’ da garantire preliminarmente. Se le importazioni di legno e derivati dalla Birmania potrebbero superare i 20 milioni di euro per la fine dell’anno, ancora piu’ rilevante e’ nel primo semestre la crescita del 133% delle importazioni di concentrato cinese con un trend che ne portera’ in Italia oltre 150 milioni di kg a fine anno, un quantitativo che equivale a circa un quarto dell’intera produzione di pomodoro coltivata nel nostro paese, nonostante le stesse autorita’ cinesi sul controllo qualitativo -continua la Coldiretti- abbiano recentemente annunciato la revoca della licenza per la produzione a 564 industrie alimentari”. “L’Italia che e’ leader per la qualita’ e sicurezza alimentare e la stessa Ue, che e’ il principale importatore mondiale di prodotti agroalimentari, hanno il dovere di svolgere -sostiene la Coldiretti- un ruolo di leadership nel garantire la sostenibilita’ del commercio dal punto di vista sanitario, ambientale e sociale, dentro e fuori i confini comunitari. Per evitare pericolose distorsioni del commercio globale -conclude la Coldiretti- occorre accelerare il percorso intrapreso a livello comunitario con una riforma della politica agricola finalizzata a garantire una produzione agricola rivolta al mercato e alle garanzie di qualita’, anche con l’estensione a tutti i prodotti in vendita nell’Ue dell’obbligo di una etichetta ‘etica’”.


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