Mondo

Myanmar/2: le nuove bizzarrie del Consiglio di (in)sicurezza Onu

La Cina manda in aria qualsiasi tentativo di sanzioni Onu contro il regime birmano, invitato "alla moderazione"

di Joshua Massarenti

Dopo Bosnia, Rwanda e Darfur (e chissà quante crisi politiche), le Nazioni Unite hanno offerto all’opinione pubblica internazionale un’altra lezione di sbandamento diplomatico. Al termine della riunione d’emergenza dedicata alla situazione in Myanmar, il Consiglio di sicurezza Onu ha invitato la giunta militare ‘alla moderazione’ e ha deciso il suo sostegno all’invio sul posto di Ibrahim Gambari, inviato speciale nel paese del segretario generale Ban Ki-moon. Secondo alcuni diplomatici, la Cina, principale partner economico e politico della Birmania, era all’inizio contraria a qualsiasi dichiarazione. Di fronte alle pressioni di Stati Uniti e Gran Bretagna, Pechino ha rivisto la sua posizione firmando un breve e moderato testo che alla fine della riunione a porte chiuse e’ stato letto dall’ambasciatore francese Jean-Maurice Ripert, presidente del Consiglio di sicurezza.

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