Economia

Mutui: Adiconsum, ecco come rincareranno

Dopo il recente ritocco al rialzo del tasso di sconto da parte della Bce

di Redazione

Per la quarta volta nell?arco di 10 mesi, la BCE aumenta il tasso di sconto di un ulteriore +0,25%. È il segno evidente di una forte preoccupazione per una ripresa dell?inflazione da parte della BCE che però non tiene conto dell?abbassamento dei costi petroliferi e della necessità di dare slancio alla ripresa economica. Tutto ciò ha come conseguenza un aumento del costo del denaro per le famiglie e per le imprese. Per coloro che hanno acceso un mutuo a tasso variabile di 100.000 euro 5 anni fa, ciò implica un maggior costo mensile di 10 euro (che scende a 9 euro se il mutuo ha durata 15 anni e sale a 13 euro se il mutuo è trentennale). Con questo aumento, il quinto in dieci mesi, si arriva ad un +1,25%. Ciò significa, per un mutuo ventennale, un maggior costo, rispetto a novembre 2005, di 53 euro al mese e di 631 euro l?anno, e spesa aggiuntiva di circa 9.500,00 alla conclusione del mutuo, tra quindici anni. Che fare? Adiconsum chiede alla banche, per ridurre i maggiori oneri a carico dei clienti, di adeguare anche i tassi attivi a favore del consumatore sui c/c e non far gravare l?aumento anche su altre voci non compensabili. Inoltre le banche dovranno rispettare l?obbligo di preavviso alla clientela prima di applicare qualsiasi aumento e ai consumatori la facoltà di esercitare il diritto di recesso entro i 60 gg. successivi e di applicare la previsione del c.d. Decreto Bersani sulla gratuità della chiusura di qualsiasi contratto di durata, quindi anche per i mutui.


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