Welfare

Mutua sanitaria per le coop trentine

Cresce il welfare aziendale

di Redazione

E’ stata accolta favorevolmente da circa 2mila amministratori e sindaci di cooperativa la proposta di attivare la polizza sanitaria integrativa collettiva studiata per loro dal movimento attraverso la Mutua Cooperazione Trentina.

Molte cooperative hanno infatti scelto di destinare alla copertura sanitaria una parte del compenso dovuto ad amministratori e sindaci (o riconoscere un compenso minimo pari alla quota di adesione), offrendo in cambio il rimborso per gli interventi chirurgici e i trapianti (rispettivamente fino a 20 a 50mila euro), visite e esami clinici (fino a 800 e 2mila euro all’anno, con rimborso totale dei ticket per visite e fisioterapia), cure odontoiatriche fino a 500 euro e l’istituzione di un rimborso o di un vitalizio fino a mille euro al mese in caso di non autosufficienza.

«E’ stato compreso l’aspetto innovativo del nostro progetto – spiega il presidente della Mutua Michele Odorizzi – capace di produrre valore economico e sociale anche per le generazioni future”.

Dopo i dipendenti del movimento (9mila), dunque, ora è toccato agli amministratori. “Questo traguardo – aggiunge il direttore Mauro Dallapè – non rappresenta che una tappa del progetto, funzionale alla realizzazione di un disegno che coinvolgerà tutta la popolazione dei soci della cooperazione trentina con conseguente ulteriore diminuzione dei costi ed ampliamento dei benefici».

Con la creazione di una Mutua che si occupa della salute, la cooperazione trentina si propone di aiutare le famiglie a far fronte ai costi della sanità, spostando la soluzione del problema dalla dimensione individuale a quella collettiva: una polizza che copre le spese sanitarie integrando la sanità pubblica.

L’idea di utilizzare lo strumento mutualistico non è solo un’opzione culturale vicina ai valori e alla dimensione cooperativa, ma ha anche interessanti ripercussioni pratiche. Rispondere in modo collettivo al rischio di avere problemi di salute consente una maggiore capacità di negoziare per ottenere convenzioni interessanti con studi medici e laboratori, nonché con gli interlocutori assicurativi, un miglioramento della qualità della risposta ed una sostanziale riduzione dei costi, che salirebbero molto in caso di gravi patologie o di urgenza dell’intervento.

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