Cultura
Mussulmani che non la pensano come Bouriq Bouchta
In una lettera aperta Mohamed Saady, rappresentante Nazionale della comunità marocchina presso la Lega delle Comunità Arabe in Roma, dissente sulle recenti affermazioni dellIman di Torino e descrive
di Redazione
L?infelice affermazione dell?Imam di Torino, Bouriq Bouchta, secondo cui
Osama Bin Laden è un musulmano che rispetta il Corano e che non avrebbe mai
compiuto una strage simile a quella delle Torri Gemelle, ha suscitato
sconcerto e disapprovazione all?interno della stessa comunità musulmana e
nello specifico marocchino. Pur volendo prescindere dalla scarsa
rappresentatività del personaggio, è palese il suo scarso ancoraggio alla
realtà costituita da centinaia di immigrati di religione musulmana che
vivono da anni in Italia perfettamente integrati nel tessuto sociale
italiano. Hanno figli che frequentano le stesse scuole dei piccoli italiani,
nelle mense aziendali e in fabbrica siedono e lavorano accanto ai lavoratori
italiani, in molti casi leggono gli stessi giornali e guardano gli stessi
programmi televisivi. Questo stato di fatto ha generato nella comunità
marocchina il dovere di doversi schierare a difesa della ?Italia? e degli
?italiani? contro qualunque forma di pericolo.
A testimonianza di quanto affermato, possiamo assicurare che il tremendo
spettacolo costituito dalle Twin Towers in fiamme ha costituito per la
quasi totalità di essi un dramma identico a quello derivato dalla percezione
visiva di cittadini di altre nazionalità. Gli occhi dei bambini sono
angosciati per il gran numero di lutti sopportati dal popolo americano e si
chiedono cosa abbia potuto ingenerare tanta violenza, tanto odio e tanto
sprezzo della vita umana.
E? per loro assolutamente inconcepibile che un atto tanto bestiale ed
inumano possa trovare giustificazione nella religione musulmana, il Corano
che credono lo hanno letto e in nessun versetto di esso è parso ravvisare un
sia pur lontano invito alla Jihad, termine oggi tanto di moda, per Maometto
anzi non c?è alcuna giustificazione all?omicidio e lo stesso profeta invita
alla tolleranza tra religioni: ?Chi ha fatto male ad un cristiano lo ha
fatto a me?.
Il senso di tali parole è inequivocabile anche per chi, come l?Imam di Torino,
è a caccia di facile pubblicità e soffre forse di manie di protagonismo.
Lasciamogli quest?ultime, ognuno ha diritto a dire ciò che
pensa anche se si tratta di bestialità, ma evitiamo di attribuire alle sue
parole un significato diverso da quello che in realtà esse rappresentano
ossia vaniloqui e soprattutto non cadiamo nella facile tentazione di
assimilare all?incauto Imam una intera comunità che ha idee, valori,
convinzioni e comportamenti del tutto diversi.
La cultura e il pensiero musulmano è varia, al suo interno sono presenti
numerose anime e questa è una caratteristica che la assimila a quella di
derivazione cristiana, possiamo però assicurare che coloro che inneggiano a
Bin Laden o formano cortei festanti inneggiando alla Jihad sono una sparuta
minoranza.
In Germania ed in Italia ci sono alcuni discepoli di Hitler e Mussolini,
basta vedere la domenica le scenografie preparate in alcuni stadi ma nessun
musulmano è mai venuto in mente di dire che le rispettive popolazioni sono
state tutte naziste o fasciste!
Nella vita, come nella politica, non bisogna mai generalizzare, evitando di
cadere nella trappola preparata dallo stesso Bin Laden, aizzare l?odio fra
le culture e destabilizzare la quasi totalità degli Stati Arabi, alleati
dell?Occidente nella lotta che sta combattendo contro il terrorismo. Non
sarà l?Imam di Torino a compromettere un percorso di amicizia e di
integrazione che dura da anni.
Napoli li, 23/10/2001
SAADY MOHAMED
Rappresentante Nazionale della comunità marocchina presso la Lega delle Comunità Arabe in Roma, e Presidente dell?A.I.M.C., Associazione Immigrati Marocchini in Campania
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