Politica

Mussolini: «È caos infanzia»

Troppa frammentazione nelle competenze

di Redazione

Procedere al censimento dei bambini italiani presenti nelle case famiglia e delle coppie
intenzionati ad adottarli, delegando l’incarico ad un’unica persona. È l’appelo lanciato da Alessandra Mussolini, presidente della Commissione Infanzia e da Antonio Mazzocchi (Pdl), presidente nazionale dei Cristiano Riformisti, durante la conferenza stampa alla
camera dei Deputati«Mentre a Roma, Napoli e Milano si comincia il censimento dei bambini rom – ha dichiarato Mazzocchi – nessuno si preoccupa del censimento dei bambini italiani ospitati nelle case famiglie«».
«Una casa famiglia» – ha continuato Mazzocchi – «per ottenere le sovvenzioni deve dichiarare su cartaceo quanti bambini ospita. Come si dimostra che l’anno precedente ce ne siano stati un numero maggiore o minore? Oppure» – si chiede ancora l’esponente del Pdl – «se sono esattamente il numero dichiarato? Queste case famiglia – ha  aggiunto Alessandra Mussolini – hanno l’obbligo di denunciare al procuratore della Repubblica il numero dei bambini ospitati, le condizioni di salute e di dare informazioni sui genitori naturali. A questo punto il procuratore dovrebbe verificare le informazionid dategli, ma spesso il controllo viene disatteso».
«In Italia – ha continuato Mazzocchi – c’è un basso tasso di adottabilità. Per adottare un bambino ci possono volere anche quattro o cinque anni. Mi appello, pertanto, al ministro della Giustizia Angelino Alfano e ad Alessandra Mussolini affinchè metta il problema in questione all’ordine del giorno della sua Commissione.Non avere un controllo organico a livello nazionale – ha concluso l’esponente del Pdl – crea problemi di sicurezza e di tutela dei minori».
«Ho avuto questo incarico da un mese» – ha dichiarato Alessandra Mussolini – «e già ho pututo constatare che in Italia esiste un “caos infanzia”. Considerando il numero di tutti
coloro che si occupano di infanza, dovremmo avere dei dati aggiornati al minuto». Le competenze sono eccessivamente suddivise: «Al ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna – ha sottolineato Mussolini – compete l’infanzia femminile e solo una parte dei problemi legati alla pedopornografia. Carlo Giovanardi, come sottosegretario si occupa
della famiglia. Ancora, c’è un ministero per la Gioventù presieduto da Giorgia Meloni».
«Denuncio», prosegue Mussolini, « che soprattutto sulle adozioni nazionali c’è una burocrazia che le impedisce, indirizzandole verso quelle internazionali. Attualmente, in
Italia, l’età media dei bambini adottati è compresa tra i 5 e i 9 anni. Solo il 9% sono neonati. Sono adottati più maschi che femmine esolo il 9% dei bambini con disabilità riescono ad avere una famiglia che li accolga».
«Ci vuole semplificazione: gli enti o lavorano e forniscono dati sui bambini adottabili e sulle famiglie che vogliono intraprendere l’adozione o chiudono”. Eppure in italia la legge sull’affidamneto e sull’adozione esiste. È la n.149 del 28 marzo 2001, che ha previsto la progressiva chiusura dei vecchi orfanotrofi, con l’obiettivo di inserire i bambini nelle famiglie attraverso lo strumento dell’affido, per arrivare gradualmente all’adozione, o l’inserimento nelle case famiglia».

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