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Musica, profumi, design cinema e parrucchieri. A Treviolo una coop sociale per curare l’Alzheimer ha deciso di mettere i farmaci in seconda fila Musica, profumi, cinema e parrucchieri. Nel Centro di Treviolo l’Alzheimer si affronta così. E i farmaci fin

Assistenza

di Redazione

Meno farmaci e più design. A Treviolo, provincia di Bergamo, l’Alzheimer si combatte anche così. Per la cura degli ambienti e la personalizzazione del servizio il centro diurno della cooperativa sociale “Servire” non ha nulla che rimandi all’idea di una struttura di assistenza. Tutto, dal colore del pavimento a quello delle pareti, dal percorso guidato in giardino alla stanza multisensoriale, è pensato per il benessere fisico e psichico degli ospiti.

Gli odori perduti
La prima vittima a cadere sotto i colpi della malattia è la memoria. Per questo, con l’aiuto dei famigliari, per ogni ospite del centro diurno viene ricostruita una sorta di biografia mnemonica: quali sono i film preferiti, gli odori, le musiche. Raccolte le informazioni su tutto ciò che può stimolare la l’ospite, i volontari iniziano un non sempre agevole lavoro di ricerca. «A volte», spiega Rosangela Crespolini, vicepresidente e responsabile del centro, «abbiamo dovuto ricostruire gli odori di quel particolare tipo di biscotto, altre il profumo del lino appena lavato, andare alla ricerca di cd o film oramai fuori commercio. La nostra videoteca conta ormai più di 400 titoli». Questa sorta di biografia della memoria è utilizzata in quello che è considerato il fiore all’occhiello del centro: la stanza multisensoriale. Un ambiente in cui la vista, il tatto, l’udito e l’olfatto vengono stimolati per sollecitare i ricordi con effetti luminosi, musica e profumi. Il progetto è stato pubblicato lo scorso ottobre da Neurological Sciences, la rivista scientifica della Società italiana di neurologia.

Gli asini da accudire
Oltre alla stanza multisensoriale, più in generale, ciò che fa della struttura un centro con pochi eguali in Italia è la progettazione e la distribuzione degli spazi. Il centro è stato realizzato mettendo in pratica i risultati dei più recenti studi sul trattamento dell’Alzheimer con terapie non farmacologiche. Copre una superficie di 250 metri quadrati con un giardino di 800. È attivo dal 2008 ed è aperto sette giorni su sette. «Lo spazio», riprende Crespolini, «è dominato da una sala centrale per le attività in comune, la sala da pranzo ha le pareti dipinte di arancione, colore che stimola l’appetito, i bagni dal rosso, così sono facilmente individuabili. C’è poi la stanza del riposo, una saletta per le cure estetiche con parrucchiere, manicure, massaggi, e la stanza multisensoriale».
Fuori dall’edificio c’è un giardino che si snoda lungo un percorso circolare, per evitare all’ospite di dover scegliere in che direzione andare, condizione che può creare disagio. Anche all’esterno ogni dettaglio è stato curato scegliendo piante con colori e odori che non generino ansie o paure. Chi vuole può dedicarsi all’orto o alla cura di due asinelli che, con la loro aria bonaria, si fanno accudire da chi è lì per essere accudito.

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