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MUSICA. Arcigay: no a canzone di Povia a Sanremo

Il brano incriminato si chiama "Luca era gay" e, secondo l'associazione, sarebbe un invito all'omofobia. Mancuso: "Siamo pronti a boicottare la manifestazione"

di Redazione

“E’ di ieri la notizia che il vincitore di due edizioni fa del Festival di Sanremo, il cantante Povia, portera’ nell’edizione 2009 una canzone dal titolo ‘Luca era gay’. Il titolo del brano, inedito per regolamento, sembra gia’ non lasciare dubbi sul tema trattato e sulle posizioni dell’autore. Effettivamente ricordiamo molto bene come Povia non sia del tutto nuovo a nette prese di posizioni pubbliche su questioni del mondo Lgbt”. Lo afferma Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell’Arcigay, minacciando una reazione “durissima, rumorosa ed organizzata”, in pratica un boicottaggio del Festival, se il testo di Povia si riferisce alle cosiddette cure riparative.

“Ormai celebre e’ rimasta una sua intervista a Panorama”, prosegue Mancuso, sempre riferendosi al cantante, “in cui dichiarava: ‘Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti. Anche io ho avuto una fase gay: e’ durata sette mesi, poi l’ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati'”. “Ora da piu’ parti arriva la segnalazione di una curiosa coincidenza: che il Luca della canzone con cui Povia tornera’ nella citta’ dei fiori sia proprio”, aggiunge Mancuso, “quel Luca Tolve che dichiara di esser un ex gay, guarito grazie alle teorie riparative di Joseph Nicolosi, cattolico integralista americano, le cui tesi sono state ampiamente confutate dalla comunita’ scientifica mondiale”.

“Se Bonolis e il suo direttore musicale, intendono mandare in scena uno spottone clerical reazionario contro la dignita’ delle persone omosessuali, sappiano fin d’ora”, avverte quindi Mancuso, “che la nostra reazione sara’ durissima, rumorosa ed organizzata. Siamo i primi a combattere per il diritto alla libera espressione, ma altra cosa e’ avvallare posizioni omofobe, che tra l’altro alimentano odio e pregiudizio nei confronti delle persone gay e lesbiche”.

“Gia’ da questa mattina, e’ iniziato il passa parola in tutta Italia, che partendo da Facebook si sta ampliando in tutto il web. Non siamo ingenui, sappiamo che esiste una precisa volonta’ di portare avanti una campagna contro la nostra stessa esistenza e siamo determinati a contrastarla in tutti i modi. Attendiamo, quindi, subito delle spiegazioni dalla Rai e da Bonolis, cosi’ da poter sapere”, conclude Mancuso, “se le nostre intuizioni abbiano o no fondamento”.

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