Cultura e benessere

Musei, arte e cultura per i bambini malati oncologici

Il progetto "Musei per Ugi" dell'associazione Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini e dell'Associazione Abbonamento Museo promuove la fruizione delle collezioni museali e attività di laboratorio ai piccoli pazienti in cura al Regina Elena di Torino e alle loro famiglie. «L'arte e la cultura sono ossigeno, vita, energia» dice il responsabile eventi dell'Ugi Domenico De Biasio

di Nicla Panciera

Promuovere la fruizione delle collezioni museali anche da parte dei più fragili, rendendo l’esperienza culturale accessibile e inclusiva, è l’obiettivo dell’iniziativa “Musei per Ugi”, nata dalla collaborazione tra l’Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini Ugi Torino e l’Associazione Abbonamento Musei, associazione che ha per scopo la promozione e il coordinamento di iniziative e manifestazioni culturali in Piemonte, Lombardia e altre aree.

Già 25 musei presenti sul territorio metropolitano torinese hanno aderito al progetto, offrendo gratuitamente non solo l’ingresso alle loro collezioni consentendo visite al di fuori degli orari istituzionali, ma anche organizzando attività culturali, ludiche e di intrattenimento per le famiglie con un figlio malato di tumore assistite dall’Ugi, associazione di riferimento dei piccoli pazienti in cura all’oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita di Torino.

«Si tratta di un progetto mirato, in cui in modo del tutto gratuito i musei prevedono attività laboratoriali personalizzate per bambini, per adolescenti, per l’intera famiglia, per i soli fratelli o per i soli genitori, e che a seconda delle proposte possono essere svolte nelle sedi museali, nelle nostre sedi associative, nelle strutture ospedaliere o da remoto. Il personale museale è opportunamente formato al contatto con i piccoli pazienti» ci spiega Domenico De Biasio, vice presidente dell’associazione Ugi e responsabile delle attività, dei laboratori e dei progetti per famiglie. Ugi segue circa 800 famiglie l’anno. Già una sessantina di persone hanno beneficiato di “Musei per Ugi” da febbraio a oggi. «Le attività sono declinate diversamente, a seconda che il piccolo paziente sia in cura o nella successiva fase di reinserimento psicosociale. Il gradimento è indiscusso: una ragazzina ha chiesto di posticipare di qualche ora il suo ingresso al centro trapianti perché aveva in programma una nostra visita alla Gam. Ma potrei continuare con tante storie come questa. L’arte e la cultura sono vita energia, ossigeno e, in queste situazioni drammatiche, lo sono ancora di più».

L’arte e la cultura sono vita, energia, ossigeno

Domenico De Biasio

«Questa collaborazione» ha dichiarato Franca Fagioli, Direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell’ospedale Regina Margherita di Torino «rappresenta un’opportunità preziosa per i bambini e i ragazzi che stanno affrontando un percorso di cure oncologiche, perché consente loro di partecipare ad attività culturali e ricreative che stimolano gli aspetti vitali e li aiutano a ritrovare un contatto con la normalità.  Le esperienze artistiche offrono ai nostri ragazzi momenti di svago, apprendimento e connessione emotiva che contribuiscono al loro benessere durante un periodo così complesso.  Il punto di forza di questa iniziativa risiede nel suo carattere inclusivo, permettendo anche ai pazienti immunodepressi di prendere parte ad iniziative culturali in totale sicurezza».

Quando il museo entra in corsia – Attività laboratoriale al Regina Elena

«Parliamo di una popolazione particolare, abbiamo a che fare con soggetti che, a causa della malattia, sono per lungo tempo fuori dalla comunità dei pari e proprio a loro, con intelligenza e generosità, viene offerta l’occasione di rimediare alla situazione di esclusione e carenza di stimoli che si trovano a vivere» ha dichiarato Emma Sarlo Postiglione, segretaria generale dell’Ugi. «Sia i residenti che coloro che si trovano temporaneamente a Torino, provenienti da altri luoghi in Italia e all’estero, potranno godere di una occasione di crescita culturale, di una conoscenza del Paese e della città in particolare, di una apertura ad interessi storici, artistici e scientifici che porteranno con sé per tutta la vita, ovunque andranno».

Foto di Ugi

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