Famiglia
Muller: i miei bambini pazzi per Ceausescu
TuttoLIbri inserto de La Stampa pubblica in anteprima parti del libro del Premio Nobel Herta Müller che racconta di quando insegnava in un asilo romeno, una volta licenziata dalla fabbrica perché priva di «coscienza socialista»
di Redazione
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«Per due settimane avevo fatto la maestra d'asilo e avevo notato che l'imitazione di Ceausescu era già parecchio evidente nei bambini di cinque anni. Andavano pazzi per le poesie di partito, per i canti patriottici e l'inno nazionale. A quell'asilo ero arrivata dopo un lungo periodo di disoccupazione a seguito del licenziamento dalla fabbrica e da alcune scuole che non mi prendevano più per l'accusa di «individualismo, non adattamento alla vita della comunità e mancanza di coscienza socialista». L'anno scolastico era cominciato da molto e io dovevo sostituire una maestra malata d'itterizia la cui guarigione non si poteva ritenere imminente. Quando accettai il posto pensai che non potesse essere peggio che nelle scuole. Ci sarà pure ancora un po' d'infanzia in questo Stato, non si potrà impiegare con bambini così piccoli la vuota e sistematica distruzione mediante l'ideologia, qui c'erano ancora costruzioni, bambole o balli. E poi non avevo soldi, solo debiti e rate della casa che dovevano essere pagate ogni mese. Sapevo che nel mio caso non sarei dovuta arrivare a dipendere dall'affittuaria. Perché qualsiasi padrone di casa alla prima minaccia dei servizi segreti mi avrebbe messo in mezzo alla strada. Mi foraggiava mia madre, una contadina del consorzio di produzione agricola che doveva sgobbare molto per mantenermi a galla. Il primo giorno di lavoro….»
Il libro (una parte) continua su piattaformainfanzia.org che rilancia l'iniziativa del quotidiano di Torino.
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