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Mugabe fa affari d’oro con la Cina

Il presidente dello Zimbabwe in visita ufficiale nel Celeste Impero per siglare importanti accordi di cooperazione

di Joshua Massarenti

Il presidente dello Zimbabwe, messo al bando dalle principali democrazie internazionale per le sue violazioni ai diritti umani, è da sabato in Cina per una visita ufficiale di sei giorni nel corso della quale ha firmato una serie di accordi militari e commerciali con il suo omologo cinese Hu Jintao.

In un incontro che si è svolto nel week-end scorso, i due capi di Stato hanno firmato un accordo di cooperazione economica e tecnica, oltre a raggiungere un’intesa di principio per una futura collaborazione tra i due rispettivi ministeri della giustizia e di uno scmabio di note per il rifornimento di materiale informatico.

“La Cina aderisce al prinicpio di non-ingerenza negli affari interni degli altri Paesi e pone la sua fiducia nel governo dello Zimbabwe per la sua gestione dei propri affari” si legge in un comunicato del ministero cinese degli Affari esteri dove appare sin troppo evidente il riferimento alle critiche virulenti che le principali diplomazie occidentali hanno rivolto a Mugabe per la sua campagna di distruzione dei quartieri di Harare (capitale dello Zimbabwe), feudi dell’opposizione zimbabweiana.

Ben contento delsostegno politico e economico di Pechino, Mugabe non ha esitato a ricordare “la lunga amicizia che lega i due Paesi”. Messo al bando dall’Occidente per le sue violazioni ai diritti umani e ad una politica economica catastrofica, Mugabe ha quindi deciso di rivolgere lo sguardo a Oriente (Cina, Malaysia e Singapore su tutti), verso alleati che “sanno apprezzarlo” guardandosi bene di ficcare il naso negli affari interni dello Zimbabwe. La Cina, oltre ad essere una potenza regionale in piena espansione mondiale, attrae gli appetiti di molti Paesi africani per la sua indifferenza nei confronti dei diritti umani. Non a caso, le autorità di Pechino sono state tra le pochissime ad pubblicamente sostenuto le demolizioni di costruzioni e commerciali illegali di Harare.

Sul versante della cooperazione, la Cina sarebbe interessata alle miniere di platino presenti in Zimbabwe. Poche le informazioni filtrateb dal soggiorno di Mugabe in Cina, se non una visita nel nordest del Paese presso la sede del gruppo automobilistico Faw (First automobile works), un’azienda pubblica che ha accettato di consegnare oltre mille bus allo Zimbabwe.

Nell’aprile scorso, la compagnia nazionale Air Zimbabwe si era rafforzata con l’acquisto di due MA60, un aereo regionale di una cinquantina di posti costruito dalla compagnia cinese Avic e un ultimo aereo regalato dalle autorità cinesi.

Sur le plan militaire, Harare avait reçu plus tôt six avions d’entraînement Karakorum (K-8), tandis que le ministère de la Défense a acheté 12 autres avions et cent véhicules militaires chinois. Il y a quatre ans, la Chine avait accordé au Zimbabwe un prêt de 30 millions de yuans (3,7 millions de dollars) pour des projets de coopération économique et technique.

Sul piano militare, Harare ha ricevuto sei aerei Karakorum (K-8), mentre il Ministero della difesa ha acquistato 12 altri aerei e un centinaio di veicoli militari cinesi. L’ultimo prestito bilaterale risale a quattro anni fa quando Pechino sganciò 3,7 milioni di dollari a favore di progetti di cooperazione.

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