Cultura

Mucca Pazza: su Lancet diagnosi della prima malata italiana

La giovane agrigentina di 25 anni e' il primo caso italiano di variante umana del morbo della mucca pazza. La diagnosi del del professor Vincenzo La Bella

di Redazione

La giovane agrigentina di 25 anni e’ il primo caso italiano di variante umana del morbo della mucca pazza. La conferma della diagnosi arriva da una lettera del professor Vincenzo La Bella, dell’Istituto di neuropsichiatria dell’universita’ di Palermo, pubblicata su ‘Lancet’. Una conferma ‘definitiva’ accolta con stupore dagli esperti italiani: gli esami eseguiti, risonanze magnetiche del cervello e biopsia delle tonsille, risalgono infatti allo scorso gennaio. E da allora non ci sono state altre novita’ sulla diagnosi. Quella pubblicata su Lancet e’, dunque, solo una comunicazione al mondo scientifico. Il caso sospetto di variante del morbo di Creutzfeldt Jakob (vCJD), il primo nel nostro Paese contro gli oltre 100 registrati in GB, Francia e Irlanda, era stato reso noto il 5 febbraio scorso dal ministero della Salute, subito dopo l’esito degli esami condotti sulla giovane siciliana. La ragazza e’ stata ricoverata in ospedale nel novembre del 2001 e partecipa ai test clinici di un farmaco anti-malaria, sperimentato contro questa malattia neurodegenerativa. E’ ancora un mistero come la ragazza si sia contagiata. Non e’ mai stata in Gran Bretagna, Francia e Irlanda, i Paesi colpiti dalla vCJD, non ha mai mangiato cervello bovino negli ultimi 20 anni, ne’ ricevuto trasfusioni di sangue e non e’ mai stata operata. Si tratta ancora solo di un caso in Italia, ma, ammonisce La Bella su Lancet, ”e’ necessario sostenere e incoraggiare continuamente i programmi di controllo sugli essere umani e sugli animali nel nostro Paese”.

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